Catania In Copertina

Controvento, l’Onlus catanese che insegna ai ragazzi disabili la libertà di vivere al meglio

La Coop. sociale Controvento ONLUS è nata cinque anni fa dall'impegno, la passione e la professionalità di cinque ragazzi, laureati presso l'ateneo catanese nell'ambito delle discipline socio-psico-educative e accomunati dalla ferma volontà di impiegare le loro competenze nell'ambito della disabilità e di creare servizi rispetto ai quali, il territorio catanese, mostrava profonde carenze.

Da radici solide come impegno, passione e dedizione nascono sempre buoni frutti. Una cosa che sembra essere diventata ormai una certezza per un gruppo di ragazzi catanesi che, cinque anni fa, hanno deciso di dare vita a “Controvento”, una Cooperativa Sociale Onlus diventata ormai una solida realtà attiva sul territorio catanese.  Si tratta di un’associazione che, per molti aspetti, costituisce un unicum sul territorio catanese e che, navigando appunto controvento, offre opportunità di vita autonoma alle persone con disabilità. Grazie alla passione e alla professionalità di Daniele Mazzeo, Daniele Casella,  Martina Nucifora, Chiara Trischitta e Angelica Mavica, i cinque fondatori della Onlus, tutti studenti dell’Università degli studi di Catania, Controvento ha fondato la prima Accademia dell’Autonomia. 

In una società alimentata spesso da pregiudizi e discriminazioni e che sembra non lasciare alcun tipo di spazio alle persone affette da disabilità, la mission della Onlus etnea è quella di offrire ai ragazzi con sindrome di Down e autistici la libertà di vivere la propria vita al meglio delle loro possibilità e, il più possibile, autonomamente. Per conoscere meglio iniziative e progetti della Onlus, abbiamo intervistato due dei cinque fondatori di Controvento, Daniele Mazzeo e Angelica Mavica.

Grazie a realtà come la nostra gli occhi della società etnea si stanno trasformandoconferma Danielee la percezione della disabilità sta pian piano migliorando: spesso i nostri ragazzi sono autonomi nel prendere la metro o nel muoversi in lungo e in largo tra le vie della città. Una cosa che, soprattutto inizialmente, destava stupore nella gente nella cui percezione disabilità non era certo sinonimo di indipendenza ed autonomia.” 

L’associazione Controvento è certo una realtà da valorizzare: i cinque ragazzi catanesi sono infatti i primi ad aver avviato sul territorio catanese percorsi di autonomia.

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Una realtà, questa, presente a Roma sin dalla fine degli anni ’80, come ci spiega Angelica Mavica, altra fondatrice della Onlus: “Progetti di autonomia personale ed esterna per ragazzi con disabilità sono presenti a Roma già da 30 anni. Nel 1989, la Capitale fu la prima città su territorio nazionale ad avviare percorsi di autonomia in cui i ragazzi cominciavano ad acquisire autonomamente capacità come attraversare la strada o fare acquisiti per negozi.  Anche noi, non senza sforzo, abbiamo lottato per avviare percorsi di autonomia personale, esterna e sociale. Per autonomia personale si intende lo sviluppo di tutte quelle abilità che danno al ragazzo la possibilità di limitare la richiesta di aiuto agli adulti di riferimento durante l’arco della sua giornata. Per autonomia esterna si intende invece la capacità di assumere adeguati comportamenti fuori di casa, l’utilizzo corretto del denaro, l’uso dei mezzi di trasporto, la capacità di orientamento e di comunicazione. I disabili potranno così essere autonomi anche dal punto di vista sociale ossia essere in grado di collaborare con un gruppo di pari. “

Proprio per sviluppare l’autonomia esterna e sviluppare abilità come la socializzazione e la residenzialità autonoma, l’associazione ha dato vita a “CasaControvento“: un appartamento in cui a gruppi, i ragazzi con sindrome di Down si riuniscono per trascorrere insieme un weekend, all’insegna del relax, dello svago ma anche delle responsabilità domestiche. Infatti, vivendo autonomamente in un appartamento, i ragazzi sperimentano la gestione di una casa, imparando a fare la spesa, cucinare e pulire in una situazione di completa indipendenza dai familiari.

Questi percorsi di autonomia – sottolineano Daniele e Angelicainteressano i ragazzi tra i 16 e i 19 anni: l’obiettivo finale è quello di raggiungere una vita libera indipendente; ci sono già stati casi in cui ragazzi con sindrome di Down prendessero la decisione di vivere da soli, con un gruppo di loro amici o in coppia. Una realtà questa ancora difficile da comprendere a volte. Accade così che la disabilità diventi un valore aggiunto, il motore di libertà e autonomia,  e non un limite, “. 

Oltre alla residenzialità autonoma, la cooperativa Controvento incentiva percorsi di inserimento lavorativo rivolti a ragazzi con sindrome di Down o autismo. In Italia, la legge 68/99, nata come legge incentivo dell’inclusione dei disabili nel mondo del lavoro non ha mai dato i frutti sperati.

“Le aziende, piuttosto che assumere nel loro organico persone disabili, preferiscono pagare la penale – sottolinea Angelica -. Dal punto di vista legislativo, in Italia c’è ancora molto da fare e la legge 68/99, includendo tra i disabili una categoria troppo ampia di persone, non funziona come dovrebbe. Per questo, la nostra Cooperativa si è spinta avanti azzardando il lancio di un progetto unico sul territorio catanese. Parlo del Sil, Servizio di inserimento Lavorativo, avviato dopo intensi sforzi. I destinatari del SIL sono ragazzi con disabilità intellettiva i quali, terminate le scuole e acquisito un buon grado di autonomia, possiedono abilità spendibili nel mondo del lavoro. Una realtà ancora troppo poco conosciuta in Italia ma che è necessario valorizzare e far conoscere a tutti così che anche i disabili possano diventare non solo adulti responsabili ma soggetti utili e produttivi per la società.

Prima di essere introdotti nel mondo del lavoro, i ragazzi attraversano una fase di “orientamento al lavoro” attraverso il corso di formazione “Social Job” in cui cominciano a familiarizzare con termini quali busta paga, datore di lavoro, contratto ecc. Fondamentale è poi capire quanto il ragazzo sia motivato a svolgere un lavoro, impiegando parte della sua giornata. Grazie all’impegno dei fondatori di Controvento un gruppo di dieci ragazzi è stato inserito negli anni scorsi presso diversi punti vendita Simply del catanese.

Lì i nostri ragazzi svolgevano diverse mansioni – ci spiega Angelicaalcuni ricoprivano la mansione di scaffalista, altri quella di cassiere o addetto al banco Gastronomia. Lo stage ha avuto la durata di otto mesi durante i quali è stato anche interessante notare l’impatto sociale, rivelatosi più che positivo. La cosa più bella è stata vedere come i clienti del Simply non facevano alcuna distinzione tra i diversi impiegati del supermercato e spesso chiedevano informazioni anche ai nostri ragazzi. L’obiettivo del Sil – continua Angelica – è dunque quello di fare formazione in situazione, cioè di sperimentare nella pratica concetti come la gestione del tempo, la gerarchia dei ruoli e la responsabilità delle mansioni. Alcuni ragazzi si recavano autonomamente nei diversi punti vendita, acquisendo così maggior autonomia. Purtroppo, il fallimento del Simply non ha permesso poi di inserire fattivamente questi ragazzi nella loro realtà lavorativa e di attivare i tirocini.”

 Capiamo così quanto sia importante sostenere realtà associative come Controvento, per dare a questi ragazzi la possibilità di godere al meglio del loro potenziale.

A proposito dell'autore

Alessia Longhitano

Catanese di nascita e giarrese d'adozione, classe 1991. Sin da piccola, si appassiona alla lettura di classici e alla scrittura di storie fantastiche, dal fascino noir. Nel 2015, si laurea in Lettere Moderne all'Università di Catania e dopo due anni sabatici, è prossima a conseguire la laurea magistrale in Filologia Moderna. La sua passione smodata per la scrittura nasce dall'osservare e riflettere criticamente sui fatti intorno a sè, cercando di darne una prospettiva quanto più oggettiva possibile. Instancabile sognatrice, si sente cittadina del mondo: da qui nasce il desiderio di visitare quanti più posti possibili in tutte e cinque i continenti. Spera, forse un po troppo utopisticamente, di lasciare il mondo più bello di come lo ha trovato nascendo e scrivendo riflette spesso questo suo sogno.