“Per un Ateneo plurale”. Così si intitola il documento divulgato da CUdA, l’organo di Coordinamento Unico d’Ateneo, che ha voluto tracciare un bilancio dei primi mesi di attività del rettore Francesco Priolo e allo stesso tempo indicare alcuni suggerimenti su cui lavorare nel 2020. Tre i punti su cui lavorare: riassetto amministrativo, indicato come il più importante, attenzione alla tenuta finanziaria dei conti, e politica mirata alla vicina visita di accreditamento.
Tra gli altri punti toccati dal CUdA, anche la nomina del Direttore Generale Giovanni La Via, su cui vengono espresse alcune perplessità circa il coinvolgimento con la politica, pur non mettendo in dubbio la sua preparazione accademica e la sua competenza.
“L’attuale DG ha ricoperto per molti anni ruoli politici e istituzionali – scrive il CUdA – anche prestigiosi, in Enti Locali e Istituzioni Comunitarie, ma sempre tra le file di gruppi politici (e non ne mancano) che hanno contribuito in maniera determinante e sistematica allo smantellamento dell‘Università pubblica italiana dal 2008 a oggi“.
Allo stesso tempo, il Coordinamento Unico d’Ateneo non manca di porre l’attenzione sugli aspetti positivi di questi primi mesi di amministrazione targata Priolo: “Ci pare infine importante sottolineare come il Rettore Priolo abbia impresso da subito una svolta nell’immagine e nella percezione dell’Ateneo – scrivono -, con una capacità di coinvolgimento corale e coesa a partire da una valida squadra di delegati; a questa importante svolta sta seguendo un’attività progettuale che riteniamo vada sostenuta da tutti e con lo sforzo maggiore possibile”.
Quanto ai tre punti indicati in apertura, l’organo denuncia una non più accettabile “situazione di carenza continua di personale tecnico-amministrativo, condizione di inefficienza denunciata da tutti i Dipartimenti“. Il rapporto personale docente e personale TA, infatti, è vicinissimo a 1. Un’altra preoccupazione riguarda il capitolo tasse studentesche, che in ottica bilancio iniziano a essere un problema: “Desta preoccupazione, in particolare, il calo fortissimo del contributo dovuto alle tasse studentesche, per le ricadute – anche in prospettiva – sul sistema-Ateneo. Un calo prodotto in gran parte da quella che appare come una grave quota di evasione fiscale evidenziata dai controlli sulle dichiarazioni ISEE delle famiglie”.
Per una visione d’insieme di quanto affermato dal CUdA si rimanda al comunicato completo, qui riportato in allegato.