Da oggi, ai professionisti under 46 residenti dell’Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e delle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017 sarà possibile accedere agli incentivi previsti da “Resto al Sud”, presentando i progetti sulla piattaforma online Invitalia.
Secondo quanto pubblicato dalla Circolare 22/2019, che modifica la circolare del 2017 in attuazione del DM 134/2019, sono attive nuove modalità operative per inviare le domande relative alla misura “Resto al Sud”, che mette in dotazione 1.250 milioni di euro complessivi.
La nuova circolare ha dato il via libera ai professionisti da 35 a 45 anni che potranno inviare la domanda di contributo, nello sportello Invitalia, anche per le attività libero-professionale svolte da “soggetti iscritti in ordini o collegi professionali nonché dagli esercenti le professioni non organizzate in ordini o collegi disciplinate dalla legge 14 gennaio 2013, n. 4”.
Le modifiche apportate alla circolare prevedono che ad accedere all’incentivo siano i liberi professionisti che, nei 12 mesi che precedono la richiesta di agevolazione, non siano stati titolari di partita IVA per un’attività analoga a quella proposta per il finanziamento e che mantengano la sede operativa nelle regioni interessate. Rivolta, per esempio, ai professionisti, ex dipendenti di uno studio che vorrebbero aprirne uno proprio, o di chiunque voglia uscire da una situazione di precariato o lavoro irregolare.
La misura Resto al Sud copre il 100% delle spese ammissibili e consiste:
- Un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo;
- Un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.
L’importo massimo del finanziamento erogabile è di 50mila euro per ciascun socio, fino ad un ammontare massimo complessivo di 200mila euro. Le domande insieme alla documentazione relativa al progetto imprenditoriale dovranno essere inviate a Invitalia, tramite il sito web invitalia.it. Quindi l’agenzia di occuperà di esaminare i progetti in base all’ordine cronologico di arrivo e la sostenibilità tecnico-economica.
Come previsto dal Decreto Sisma e dalle legge di conversione, le agevolazioni di Invitalia in favore degli imprenditori under 46, prima riservate alle 8 regioni del Mezzogiorno, sono state aperte anche ai giovani che vogliono avviare un’impresa nelle zone dell’Italia centrale colpite dai terremoti del 2016 e 2017, cioè Umbria, Lazio e Marche.
Resto al Sud: cosa prevede la misura
Permette di attivare le seguenti iniziative imprenditoriali:
- la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
- turismo.
Previste anche spese per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, per l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici e per le principali voci di spesa utili all’avvio dell’attività.
La prima versione della misura “Resto al Sud” è stata introdotta nel 2017 dalla legge “Mezzogiorno” per sostenere la nascita di nuove attività imprenditoriali promosse da giovani dai 18 ai 35 anni nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
Le modalità operative sono state definite dal DM 174/2017. Gli incentivi inizialmente erano limitati alle imprese; la Legge di Bilancio 2019 ha poi esteso l’incentivo agli under 46 e ai liberi professionisti ma per rendere realmente operativo quanto previsto è stato necessario attendere prima il DM 134/2019 e poi la nuova circolare.