Due settimane dopo l’ultimo importante ritrovamento del sarcofago e dello scheletro integro effettuato in quella che certamente è una necropoli greca, Gela fornisce altre straordinarie testimonianze del passato. Nel corso dei lavori per il cablaggio della città in via Di Bartolo, sotto la sorveglianza della soprintendenza di Caltanissetta, è stato individuato un lembo di necropoli di età arcaica, databile intorno al VII/VI secolo a. C.
Durante gli scavi sono state individuate due sepolture delle quali, la più antica è costituita da un’hydria, un vaso con collo e corpo di diversa dimensione, normalmente utilizzato come contenitore d’acqua ma anche come urna cineraria. In questo caso è stata riutilizzata come urna per accogliere le piccola ossa di un neonato ritrovate all’interno. La necropoli potrebbe essere uno dei primissimi nuclei insediativi di Greci giunti da Rodi e Creta per fondare la colonia di Gela.
“Ancora una volta – dichiara il presidente Musumeci – Gela si conferma come uno dei luoghi siciliani che può raccontare una parte importante della nostra storia antica. Due importanti ritrovamenti archeologici, a breve distanza l’uno dall’altro, dimostrano l’impegno costante nel lavoro di tutela portato avanti dall’assessorato dei Beni culturali con il direttore Sergio Alessandro e la soprintendente di Caltanissetta Daniela Vullo. È la conferma di come venga tenuta alta l’attenzione sul territorio gelese che ritengo essere un prezioso scrigno di testimonianze archeologiche. È mia intenzione – conclude Musumeci – continuare l’opera di valorizzazione sul territorio, seguendo personalmente gli sviluppi di questi ultimi ritrovamenti, intraprendendo azioni che possano fornire occasione di riscatto culturale e sociale per un territorio troppo a lungo mortificato“.