“Il presidio San Marco è il simbolo di quel nuovo corso in cui tutta la comunità accademica, in collaborazione con la componente ospedaliera, è impegnata oggi con forza, determinazione ed entusiasmo”. Ha esordito così il rettore Francesco Priolo, rivolgendosi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia di inaugurazione del nuovo ospedale “San Marco” di Librino.
“La scelta di investire in questa parte della città le nostre più avanzate conoscenze in campi come la Ginecologia, la Pediatria, la Chirurgia Pediatrica, la Chirurgia Maxillo-Facciale, la Chirurgia Generale e la Neurochirurgia – ha proseguito il rettore – è stata meditata e fortemente voluta. Siamo consapevoli di dovere dare all’esterno un chiaro segnale di presenza e di rinnovamento, di legalità e trasparenza, ma soprattutto di potenziare i servizi agli studenti che rappresentano il futuro di questa terra. E i risultati che i nostri docenti e il personale medico-sanitario sapranno raggiungere anche in questo Presidio daranno nuova prova del ruolo irrinunciabile dell’Università di Catania come istituzione culturale radicata nel territorio”.
“Ancora nel pieno della crisi – ha aggiunto il prof. Priolo -, noi abbiamo scelto di ristabilire quel rapporto di fiducia che abbiamo sempre avuto con la società civile, ripartendo dal valore delle principali missioni universitarie. Per questo, ci siamo impegnati a dare risposte concrete in materia di legalità e trasparenza, ma soprattutto a potenziare i servizi agli studenti e alle studentesse. Nonostante le difficoltà finanziarie – ha annunciato il rettore -, gli organi di Ateneo hanno approvato un fondo premiale di assoluto rilievo per studenti e studentesse meritevoli. La speranza è che – differenziando i luoghi e i percorsi della formazione, premiando il merito e attivando nuove politiche per il periodo post-laurea – la corsa verso gli Atenei del Nord possa rallentare. Impegneremo tutte le risorse di cui siamo capaci per favorire crescita e sviluppo, ma al Sud raggiungere e superare gli standard fissati a livello nazionale è molto più difficile che al Centro e al Nord. Pesano i criteri di valutazione e di assegnazione dei fondi fortemente penalizzanti che non tengono conto delle specificità strutturali delle nostre realtà: mai come adesso chiediamo maggiore sensibilità e apertura”.
Rivolgendosi poi al presidente della Regione Nello Musumeci e alle altre autorità presenti, il rettore Priolo ha sottolineato che “il San Marco è una parte nuova e importante del sistema sanitario regionale e di quel teaching hospital dell’Università fondamentale per il futuro dei nostri giovani. L’intento – ha affermato – è renderlo subito punto focale di innovative interazioni medico-sanitarie, di attività di ricerca e centro di formazione dei nostri studenti, ma abbiamo bisogno del sostegno delle istituzioni per migliorare le infrastrutture e offrire maggiori servizi. Dobbiamo dare risposte concrete ai nostri laureati in medicina e chirurgia che trovano dopo la laurea un imbuto formativo nelle scuole di specializzazione i cui posti sono assolutamente insufficienti a soddisfare le necessità”.
“Questo è un giorno di festa e ringrazio tutti coloro che l’hanno reso possibile – ha concluso il rettore -. Grazie ai colleghi e alle colleghe – così come a tutto il personale sanitario – per avere accettato con generosità e spirito di appartenenza di partecipare a un progetto tanto importante: l’Ateneo è – e sarà sempre – con loro”.