Grande fisico catanese, elogiato e stimato anche da Enrico Fermi, Ettore Majorana rappresenta tuttโoggi una personalitร di spicco nellโambiente della ricerca, precursore e apripista per molte scoperte scientifiche. Oltre a dar lustro e vanto alla Sicilia e a Catania, il nome di Majorana รจ, tuttavia, ricordato anche per una ragione ben lontana dai successi scientifici. Il genio catanese della fisica รจ, infatti, ancora oggi avvolto dal mistero della sua enigmatica scomparsa che, nel tempo, ha dato adito a diverse ipotesi. Nonostante le numerose teorie, perรฒ, restano ignote le sorti del fisico catanese, entrato nella leggenda per la sua intelligenza fuori dal comune e per lโimporto dato alla ricerca scientifica.
Ettore Majorana: vita e genio del fisico teorico catanese
Majorana nacque a Militello in Val di Catania il 5 agosto 1906 da una famiglia illustre del Catanese. Il nonno era stato, infatti, per ben due volte nominato ministro dellโAgricoltura, mentre il padre era un affermato ingegnere, laureato in Scienze fisiche e matematiche. Giร dai primissimi anni della sua vita, fu ovvio come il piccolo Ettore avrebbe accresciuto ulteriormente il prestigio della famiglia, tanto che puรฒ essere ritenuto, senza esagerare, un vero bambino prodigio. Giร allโetร di quattro anni, infatti, era in grado di risolvere complicate operazioni matematiche a mente e si appassionรฒ molto presto alla fisica.
Concluso il liceo, Majorana decise di iscriversi alla facoltร di Ingegneria, cambiando poi idea e passando a Fisica, ritenendola piรน stimolante per la sua mente da teorico. Qui divenne allievo e pupillo di Enrico Fermi, da poco docente di Fisica allโuniversitร di Roma, il quale lo indirizzรฒ verso lโistituto di fisica di via Panisperna, centro di aggregazione delle piรน eccelse menti fisiche del tempo.
Nonostante la sua intelligenza fuori dal comune gli permettesse di ergersi al di sopra dei suoi colleghi, al punto che lo stesso Fermi lo definรฌ alla pari di Galileo e Newton, Majorana aveva, tuttavia, un carattere schivo e molto chiuso. La sua mente era creativa almeno quanto inquieto era il suo animo, al punto che alcuni studiosi affermano che esso potesse dipendere dalla sindrome di Asperger.
Ettore Majorana: incarico a Napoli, scomparsa e ipotesi del suicidio
Nel 1937, a soli 31 anni, gli fu affidata la cattedra di Fisica allโUniversitร di Napoli, dopo numerose esperienze di studio allโestero. Il suo nuovo ruolo come docente a Napoli, perรฒ, non durรฒ a lungo, poichรฉ dopo poco si persero per sempre le sue tracce, dando il via a varie ipotesi che non sono mai del tutto riuscite a chiarire la vicenda.
Il 25 marzo del 1938 Ettore Majorana, invitato dagli amici a prendersi una pausa dal lavoro, prese un traghetto in partenza da Napoli in direzione Palermo. Alla partenza, il fisico scrisse alcune allarmanti lettere Antonio Carrelli e alla famiglia, lettere in cui emergeva il desiderio di Majorana di sparire, se non addirittura un proposito di suicidio. Tuttavia, poco dopo, lโamico Carelli ricevette un telegramma attraverso cui il fisico catanese lo informava del suo ritorno a Napoli il giorno seguente e gli annunciava la decisione di abbandonare lโinsegnamento. Quel giorno, tuttavia, si persero per sempre le tracce di Majorana.
Malgrado le ricerche, infatti, nulla si seppe piรน del docente e cominciรฒ a diffondersi la tesi del suicidio, avallata dal tono luttuoso delle lettere di Majorana. โHo un solo desiderio: che non vi vestiate di nero. Se volete inchinarvi all’uso– cosรฌ scriveva il fisico alla famiglia– portate pure, ma per non piรน di tre giorni, qualche segno di lutto. Dopo ricordatemi, se potete, nei vostri cuori e perdonatemiโ. La teoria del suicidio, comunque, parrebbe non reggere per diverse ragioni. In primo luogo, se le intenzioni di Majorana fossero state davvero rivolte al suicidio, non si spiegherebbe la grossa somma di denaro prelevata in banca pochi giorni prima. Inoltre, sono molte le testimonianze di chi asserรฌ di aver avvistato il fisico a Napoli nei giorni successivi alla sua scomparsa.
Ettore Majorana: le diverse ipotesi sulla sua scomparsa
Tra le ipotesi piรน famose riguardanti la sparizione di Majorana si puรฒ annoverare quella elaborata da Leonardo Sciascia, il quale suggerรฌ come il fisico si fosse ritirato a vita monastica in un convento nei pressi di Vibo Valentia, in Calabria.ย Sciascia era dellโavviso, infatti, che Majorana, sconvolto dalla rivelazione che alcune delle teorie fisiche avanzate dai ragazzi Panisperna avrebbero condotto alla produzione della bomba atomica, scelse di rifugiarsi nella religione. Lโipotesi sarebbe supportata dallโeducazione di stampo gesuita ricevuta da Majorana, e dal fatto che Papa Giovanni Paolo II, in visita presso quel monastero qualche anno dopo, parlรฒ di โospiti illustriโ lรฌ accolti.
Alcuni ipotizzarono addirittura una simpatia di Majorana per Hitler e il Terzo Reich, ammirazione che lo avrebbe spinto (alcuni sostengono, perรฒ, lโipotesi del rapimento) a mettersi a servizio dei nazisti, per migrare, infine, in Argentina, come molti gerarchi in seguito alla sconfitta bellica. Altri sostengono, ancora, che egli sia fuggito in Venezuela, luogo in cui, nel 1955, gli sarebbe stata scattata una foto insieme a un altro emigrato italiano, Francesco Fasano. Secondo lโindagine della Procura di Roma la foto sarebbe credibile per via della perfetta sovrapponibilitร del volto di Majorana, il quale sarebbe rimasto nel paese sud americano almeno fino al 1959.
Infine, ulteriori teorie, supportate da testimonianze e avvistamenti, farebbero ritenere che, in seguito al suo allontanamento, il fisico catanese abbia condotto una vita da senzatetto. Una prima ipotesi in tal senso deriva da presunti avvistamenti a Roma di un clochard, il quale sosteneva di poter risolvere lโultimo teorema di Fermat.
Infine, vi fu chi sostenne anche di aver incontrato Majorana a Mazara del Vallo negli anni Settanta, intento a vagabondare per le vie della cittร . Si associรฒ il fisico a Tommaso Lipari, un senzatetto dotato di unโincredibile intelligenza nelle materie scientifiche e con una cicatrice sulla mano destra (come Majorana). Si cominciรฒ a ipotizzare che si trattasse proprio del fisico scomparso. Si racconta, tra lโaltro, che del caso Lipari si sarebbe occupato lo stesso Paolo Borsellino, quando era procuratore di Marsala. Facendo una perizia calligrafica sugli scritti di Majorana e quelli di Lipari, rilasciato dal carcere in quegli anni, si sarebbe escluso che si trattasse della medesima grafia, allontanando cosรฌ la โtesi sicilianaโ sulla scomparsa di Majorana.