Una mattinata caotica. Mille cose fatte. Mille altre ancora da fare. Un pensiero sfugge: una cosa soltanto, ma è quella che è destinata a rimanere per sempre una ferita aperta. Questo è quello che accade nei casi di abbandono dei bambini in auto. L’ultimo, risalente a settembre di quest’anno, ha avuto luogo proprio a Catania. Il bambino, di appena 2 anni, è rimasto nell’auto del padre anziché all’asilo, dove l’uomo ha dimenticato di lasciarlo. Questo è l’ultimo caso che fa salire a 9 il numero delle vittime di abbandono in auto negli ultimi vent’anni in Italia.
L’accaduto ha riacceso il dibattito sul bisogno di accelerare la messa in vigore della legge che rende obbligatori per legge i seggiolini antiabbandono. Ed oggi 7 novembre, dopo più di un anno di attesa, scatta l’obbligo di montare in auto seggiolini muniti di dispositivo d’allarme, con tanto di multe da 81 a 326 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente per chi non rispetterà la norma.
Alla luce di tutto ciò però è doveroso analizzare e dare qualche informazione aggiuntiva. Ad ogni incidente la risposta dell’opinione pubblica è più o meno la stessa: com’è possibile dimenticare il proprio figlio in auto per tutto questo tempo. I più drastici parlano addirittura di genitori snaturati. Ma non si parla di sbadataggine o mancanza di interesse verso il proprio figlio. Si parla spesso invece di una patologia ben precisa: amnesia dissociativa. Questa patologia si traduce in un disturbo dissociativo che comporta l’incapacità di ricordare importanti informazioni personali, un vero e proprio black-out causato da traumi o forte stress.
Il dottor Riccardo Ristori, direttore scientifico di Salvamento Academy, ha spiegato in maniera più chiara che lo stress scatenante questi black-out può essere portato da problemi legati al sonno. Infatti, spiega il Dott. Ristori sui suoi profili social “il cervello riesce a memorizzare ciò che ci interessa con l’aiuto di alcune proteine cerebrali che lo mantengono in uno stato di equilibrio dinamico. E quando vengono prodotte queste proteine? Durante il sonno!”
E qualunque genitore sa che i primi anni di vita di un figlio sono il periodo in cui maggiormente si altera il ritmo sonno/veglia. Questo discorso non vuole essere una scusante, ma piuttosto un monito ai genitori, ai quali il dottor Ristori da anche dei consigli: dice “tra i rimedi non tecnologici, si ricorda di: lasciare il portafoglio, le chiavi dell’ufficio, di casa e qualsiasi oggetto immediatamente utile, accanto o sotto il seggiolino del bambino” . L’introduzione di questa norma però dovrebbe aiutare in maniera molto più incisiva a ridurre il fenomeno.
La legge non si limita solo ai casi di morte per abbandono in auto. Infatti, sconcertante è la conta dei minori tra gli 0 e i 13 anni morti per incidente in Italia: solo nel 2016 sono stati 50. La maggior parte dei casi si è trattato di bambini non assicurati ai seggiolini, tenuti in braccio o senza cintura. L’obiettivo di questa norma è sicuramente far azzerare queste cifre ed evitare che altre tragedie come queste occupino le pagine dei giornali.