Una breve lettera datata 28 aprile 1832. È questa una delle tante testimonianze d’ amore di Vincenzo Bellini per la propria città . Nell’epistola dell’artista a uno zio, Bellini ricorda il suo amore per Catania e, in un periodo in cui i simboli e la cultura della Città sono in pericolo, le sue parole sembrano cadere a proposito.
“Mio caro Zio, sarò corto ma sugoso, perché ho dovuto e devo ancora scrivere delle gran lettere, avendone qui trovate delle molte. Io sono ancora in estasi – recita la lettera del “Cigno” di Catania – nel ricordarmi la mia cara Catania: questa mattina ne ho parlato col cavaliere Don Ciccio Paternò, e ne ho parlato per delle ore intiere senza potermi saziare“.
All’amato compositore etneo, nato a Catania il 3 novembre del 1801, il Teatro Massimo ha dedicato anche due serate di musica, il 2 e il 3 novembre, proprio sulle note di Vincenzo Bellini. Scongiurato per il momento il pericolo chiusura, infatti, il Teatro Massimo ha subito ripreso la sua attività , annunciando numerosi spettacoli per la stagione sinfonica.
Un primo passo, comunque, è stato fatto, permettendo almeno per il momento la prosecuzione dell’attività del Bellini. L’amore nei confronti dell’istituzione catanese è arrivato da ogni parte, coinvolgendo l’intera cittadinanza che ha deciso di avviare una petizione online per salvare il teatro. Solidarietà è giunta anche da celebri personalità della cultura e della musica e dai Teatri alla Scala di Milano e San Carlo di Napoli.














