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Trasporti a Catania, studenti: “Potenziamo i collegamenti con piazza Dante”

Immagine di repertorio.
Dopo il potenziamento del servizio "Metro Shuttle" per tutti gli studenti della Cittadella universitaria a Catania, ci si chiede perché altre sedi universitarie, come il DISUM, non siano altrettanto ben collegate.

Tra i principali fruitori dei mezzi di trasporto pubblico a Catania, figurano senza dubbio gli studenti: tra quelli in sede e i fuori sede, gli universitari rappresentano ormai una grossa fetta della popolazione, grazie all’Università di Catania che raccoglie iscritti da ogni parte dell’Isola.

Ben comprendendo la necessità di agevolare una delle risorse più preziose per la città, di recente, sono state avviate numerose iniziative: dal BRT al Metro Shuttle, fino ad arrivare all’abbonamento integrato metro-bus gratuito per tutti gli iscritti all’Ateneo, si può dire che gli studenti della città etnea godano oggi di un trattamento privilegiato. Ma siamo sicuri che tutti gli studenti abbiano le stesse agevolazioni?

Non c’è dubbio che la Cittadella universitaria sia ormai collegata a regola d’arte. Risale a qualche giorno fa l’inaugurazione del nuovo percorso del Metro Shuttle, che potenzia i collegamenti con il polo universitario. Sebbene il servizio collegasse già la fermata della metropolitana Milo con gli ingressi principali della Cittadella, il bus prevederà adesso due fermate al suo interno (Campus Universitario Ovest e Campus Universitario Est).

Ma c’è di più: anche l’AMT, pochi giorni fa, ha comunicato al Rettore dell’Università di Catania l’intenzione di far transitare la linea 442 all’interno della stessa Cittadella. Oltre alla Cittadella però – fanno notare alcuni studenti – ci sono molte altre sedi universitarie disseminate per la città. Tra tutte, quella del Dipartimento di Scienze Umanistiche in piazza Dante, zona non poco problematica e da sempre afflitta dalla piaga delle automobili e dei parcheggiatori.

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Che fine ha fatto la linea 504 M?

Per questo motivo, nel 2018 ci si è mossi in questo senso: grazie a una serie di accordi tra AMT ed FCE, promossi dal Comune e dall’Università di Catania, è stata attivata una nuova linea – la linea 504 M – per contribuire al miglioramento dell’accessibilità delle sedi universitarie del centro storico, in particolare del Monastero dei Benedettini, e ridurre la congestione e la sosta nell’area di piazza Dante.

Come per il Metro Shuttle, l’obiettivo era quello di assicurare agli studenti un servizio integrato di metro-bus, collegando la stazione metro Stesicoro, il Monastero dei Benedettini, il parcheggio R1 AMT di via Plebiscito e altre sedi universitarie: il dipartimento di Giurisprudenza (Villa Cerami, via Gallo e via Roccaromana), le sedi dell’amministrazione centrale (Palazzo Centrale e Palazzo Sangiuliano), la cittadella universitaria di via Androne, la sede di Scienze della Formazione di via Nutrizione.

Stando alle informazioni riportate sul sito dell’AMT, gli autobus transiterebbero da piazza Stesicoro in direzione via di Sangiuliano ogni 10 minuti, alle 6.30 fino alle 22, raggiungendo piazza Dante in circa 5 minuti. Ma, a un anno e mezzo dalla sua attivazione, qual è la verità sulla linea 504 M? Inserendo punto di partenza e destinazione, l’app di Moovit ci conferma che il bus transiterà ogni 10 minuti, ma una volta arrivati alla fermata ci rendiamo conto che non è esattamente così. Con una rapida verifica, notiamo infatti che per ogni corsa effettuata, sono circa tre quelle che saltano, con il risultato che il tempo di attesa si allunga da 10 fino a 30-40 minuti.

Salendo finalmente sull’autobus, ci accorgiamo infine che – a differenza dell’affollamento che caratterizza il Metro Shuttle a tutte le ore – questo è pressoché deserto. Per saperne di più, allora, abbiamo raggiunto gli studenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. Alla domanda se utilizzano qualche mezzo di trasporto pubblico per arrivare in Monastero, la maggior parte ha subito risposto: “Trasporti? Ci sono trasporti pubblici qui?”.

L’opinione degli studenti

“Il 504 qui lo chiamiamo l’autobus fantasma. Si dice che qualcuno l’abbia visto una volta. Ci sono anche delle leggende, sai? risponde tra il serio e il faceto uno studente in Filosofia –. Mi è capitato di prenderlo solo una volta, quando è stata attivata la linea, ma mi sono subito reso conto che non era così efficiente come dicevano. Preferisco fare una passeggiata dalla metro fino a qui, invece di aspettare un autobus che non si sa nemmeno quando e se passerà. È assurdo che questa zona sia completamente dimenticata: gli studenti che frequentano i Benedettini sono tantissimi, eppure non ci sono modi per arrivare. Bisogna potenziare i collegamenti con piazza Dante, perché al momento l’unica alternativa è l’auto, ma siamo quasi tutti fuori sede, nessuno di noi ce l’ha. E anche se l’avessimo, hai visto la situazione parcheggi?”

Proprio l’automobile sembra essere così il mezzo di trasporto privilegiato per chi si reca in piazza Dante. Non a caso, si tratta di una delle zone predilette dai parcheggiatori abusivi che quotidianamente, in maniera silente o aggressiva, invadono lo spazio, chiedono soldi per un posto auto e deturpano una delle più belle piazze città.

“È inconcepibile che il centro storico di una città come Catania sia privo di collegamenti efficaci, a maggior ragione considerato l’elevato numero di dipartimenti che vi hanno sede e la loro natura – ci dice una dottoranda del DISUM –. Tra questi, il Monastero dei Benedettini è sicuramente quello che pone maggiori problemi. Il Disum conta un elevato numero di studenti, spesso fuori sede, che sono costretti/e, volenti o nolenti, a utilizzare l’automobile per raggiungere una zona che altrimenti risulta inaccessibile per chi non vive in centro, nonché priva di adeguate aree di parcheggio, contribuendo così alla congestione del traffico cittadino.

Trattandosi di una zona a forte vocazione turistica, i disagi finiscono per coinvolgere non solo studenti, docenti e personale dell’università, ma anche le decine di visitatori che ogni giorno si trovano costretti a fare lo slalom tra auto parcheggiate in tripla fila e parcheggiatori abusivi. Sono convinta che un adeguato sistema di trasporti potrebbe, se non risolvere, quantomeno attenuare il problema. Personalmente non userei l’auto se solo avessi la possibilità di raggiungere il luogo di studio o lavoro con i mezzi adeguati”.

E la metropolitana?

Nel frattempo, si attendono notizie sull’ampliamento della linea della metropolitana. Proprio nel mese di maggio si è ripreso a parlare del cantiere della Palestro-Stesicoro, tratta compresa nell’intero appalto “Stesicoro-Aeroporto”, già finanziato dall’Unione Europea con 400 milioni e che dovrebbe andare in gara il prossimo autunno. La ripresa degli scavi in direzione Stesicoro fa ben sperare gli abitanti del Monastero dei Benedettini e quelli di tutta la zona circostante.

L’apertura della tratta comprenderebbe, infatti, due fermate cruciali per la città: quella di San Domenico, ubicata sotto l’incrocio tra via Reclusorio Del Lume e via Orto San Clemente; e quella di Plebiscito, dirimpetto all’ex Presidio Ospedaliero Vittorio Emanuele. Stando agli ultimi aggiornamenti, l’apertura sembrerebbe prevista per il 2021, ma quanto bisognerà realmente attendere resta ancora un’incognita. Nel frattempo, non sarebbe il caso di potenziare i trasporti con piazza Dante?

A proposito dell'autore

Antonietta Bivona

Giornalista pubblicista e direttrice responsabile della testata giornalistica LiveUnict. Dopo un dottorato conseguito presso l'Università degli Studi di Catania, è ricercatrice in lingua e letteratura francese. Insegna nei corsi di laurea triennale e magistrale del Dipartimento di Studi classici, linguistici e della formazione dell'Università degli Studi di Enna.

📧 a.bivona@liveunict.com