Si è già registrato a ottobre il primo caso grave di influenza: a Udine un uomo di 50 anni, senza altre patologie, è stato colpito da una grave forma del virus, essendo costretto ad affrontare una degenza di tre settimane.
L’influenza è in anticipo e si prospetta più aggressiva rispetto agli anni passati. Il virus, proveniente dall’emisfero meridionale, può mettere a rischio anche soggetti sani. Per questo la Società italiana di terapia antinfettiva (Sita) ribadisce l’importanza della vaccinazione, in particolare per i soggetti a rischio come anziani e bambini, ma non solo, dato il grave caso già descritto che si è presentato a Udine. La stima effettuata dagli infettivologi prevede che l’influenza costringerà a letto circa 6 milioni di Italiani.
Matteo Bassetti, presidente della Sita, descrive i due tipi di batteri colpevoli di questo malessere stagionale: H3N2, come nel caso in questione, H1N1, virus B; aggiunge: “Questo caso suggerisce che la forma influenzale di quest’anno, anche se non dovesse avere i numeri straordinari come quelli dell’inverno 2017-18, può colpire anche le persone sane e rafforza il messaggio che la vaccinazione deve essere universale perché non esiste categoria di soggetti risparmiata dalle potenziali complicanze”.
Da ottobre è disponibile nelle farmacie il vaccino antinfluenzale quadrivalente per la stagione 2019-20, sviluppato su coltura cellulare (QIVc), metodo che permette di aumentare l’affinità del vaccino con i ceppi influenzali circolanti, aumentandone l’efficacia rispetto al precedente metodo della coltura su uova. Il nuovo vaccino viene prodotto nello stabilimento di Seqirus a Holly Springs, nel North Carolina dal 2016. Approvato in europa nel 2018, è applicabile ad adulti e bambini al di sopra dei 9 anni.
Oltre la vaccinazione, si consiglia di non di toccarsi occhi, naso o bocca, lavarsi spesso le mani ed evitare gli sbalzi termici i quali mettono in azione gli oltre 262 tipi di virus respiratori che hanno già colpito più di 150 mila persone in Italia. L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-19 riportano L’obbiettivo minimo riportato dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale è del 75% come minimo perseguibile e del 95% come obiettivo ottimale nei soggetti a rischio.
Le forme più diffuse al momento sono quelle parainfluenzali caratterizzate da raffreddore, tosse e mal di gola, ma la situazione peggiorerà con i prossimi cali delle temperature.