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Benzinai in sciopero: data e motivazioni della protesta

I benzinai incroceranno le braccia prossimamente: prevista forte protesta da parte dei lavoratori nel settore del carburante.

Prossimamente sarà possibile assistere a delle scene che non si vedevano da un po’ in Italia. È infatti previsto uno sciopero dei benzinai che nelle prossime settimane potrebbe causare disagi ad automobilisti e cittadini. La notizia si sta rapidamente diffondendo tra le persone che iniziano già a temere le possibili difficoltà cui andranno incontro. Ecco maggiori dettagli sulla protesta: data, durata e motivazioni.

Sciopero benzinai: quando?

La data della protesta è già stata annunciata: lo sciopero interesserà le giornate del 6 e 7 novembre 2019. Sebbene si tratti di una protesta relativamente breve, è altamente probabile che possa creare disagi agli automobilisti.

L’area interessata è abbastanza estesa, dato che riguarda gli impianti di reti urbane e autostradali. Se non si dovesse assistere a revoche nelle prossime settimane, sarà quindi impossibile fare rifornimento. Nessun cenno per quanto riguarda gli impianti self, i quali potrebbero essere a disposizione degli automobilisti o anche chiusi.

Le motivazioni della protesta

Secondo quanto dichiarato, i benzinai sciopereranno contro le liberalizzazioni non adeguatamente regolamentate. I lavoratori del settore richiedono a tal proposito delle riforme adatte a contrastare i problemi che si riscontrano nell’ambiente. In particolare, i benzinai lamentano la distribuzione illegale di carburanti “clandestini” che riguardano il 15% del totale erogato. Tradotto in termini finanziari, una tale irregolarità causa una perdita di diversi miliardi ogni anno.

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Ma le rimostranze dei benzinai riguardano anche altre questioni. Tra queste la fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi, a causa dei costi che ne derivano e incombono sui gestori. La richiesta dei benzinai e dei rispettivi sindacati è quindi una riforma e una regolamentazione del settore. “L’illegalità è figlia delle liberalizzazioni selvagge e della conseguente destrutturazione del mercato” hanno denunciato inoltre le organizzazioni appartenenti alla categoria interessata.

Oltre allo stop all’emissione di carburante è anche prevista una manifestazione sotto il Parlamento a Roma. Lo scopo dei lavoratori è quello di far arrivare ancora più chiaramente il messaggio della loro protesta, nella speranza che non resti inascoltata.