Scuola

Concorsi scuola, Fioramonti: “Bando straordinario per 24 mila posti”

concorso scuola 2020
Il ministro dell'Istruzione del nuovo governo, Lorenzo Fioramonti, ha rilasciato alcune sui suoi progetti nell'ambito della scuola.

Il neo-ministro dell’Istruzione, nel corso di un’intervista a “Porta a Porta” ha rilasciato interessanti dichiarazioni sulle prossime mosse a tema scuola. Tra le news con maggiore appeal, quella di un concorso straordinario per docenti. Stando alle parole di Fioramonti, i candidati saranno selezionati sulla base dei titoli e del merito.

Durante l’intervista, Fioramonti ha chiarito: “L’accordo con i sindacati prevede genericamente almeno 24mila posti tramite un concorso straordinario. Come prevede la legge, dovremmo immettere a ruolo un numero equivalente di persone con un percorso ordinario “. Il ministro ha però ribadito che “il concorso ordinario deve essere la via principe per entrare in ruolo“.

Oltre a nuovi progetti, il ministro pensa anche al miglioramento di situazioni preesistenti e, in particolare, alla condizione in cui versano i precari in Italia: “Abbiamo 120 mila precari della scuola che insegnano ai nostri figli“, ha sottolineato.

Inoltre, per quanto riguarda l’aumento di 100 euro per gli stipendi degli insegnanti ha commentato: “Mi piacerebbe moltissimo poter dire vi paghiamo molto, molto di più. È mio impegno lavorare sull’aumento dello stipendio degli insegnanti: non è solo un problema di stipendio, ma anche di ruolo sociale. Cento euro è un primo passo importante, se ne va più di 1 miliardo di euro. Cominciamo a pagarli di più e a chiedere anche di più da parte loro“.

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Infine, Fioramonti si è pronunciato a sfavore del bonus merito assegnato dai dirigenti sulla base di criteri di merito:” Non serve incentivare quello che è già parte del dovere di ogni singolo docente, per ottenere dalla classe docente l’impegno dovuto. Gli insegnanti devono essere pagati in modo dignitoso per quello che fanno. Se basassimo lo stipendio e i bonus solo su quello che i docenti fanno extra, potremmo avere l’effetto opposto, cioè una disincentivazione“.