Università di Catania

Concorsi truccati Unict: si cambiavano date, criteri e scadenze

palazzo centrale
Concorsi truccati unict: si torna a parlare dell'inchiesta "Università bandita" ed emergono alcuni dettagli sui metodi utilizzati.

Si torna a parlare di “Università bandita”, il terremoto giudiziario che, nel mese di giugno scorso, ha travolto l’Università degli Studi di Catania. A portare alla luce nuovi dettagli è un’inchiesta pubblicata qualche giorno fa sull’Espresso, dove si ripercorre l’intera vicenda, a partire da quanto accaduto a Scienze politiche, dove il prof. Barone avrebbe favorito il suo allievo Sebastiano Granata in una selezione per ricercatore.

In quella occasione, secondo quanto riportato dai pm, Barone avrebbe organizzato un convegno fasullo per pagare spese di viaggio, vitto e alloggio a una professoressa – che a lui “doveva molto” – e così di far parte della commissione. In favore della professoressa era stato così possibile erogare una somma di 460 euro per il volo di andata e ritorno da Napoli, di 300 euro per il vitto e una somma non definita per l’alloggio. Il concorso fu poi vinto da Granata.

Di Barone, la procura indaga anche per un altro episodio: la vittoria della cattedra di Diritto amministrativo da parte del figlio Antonio, dove risulterebbe coinvolto anche l’ex rettore Pignataro. Un caso simile sarebbe quello che vede coinvolta Alberta Latteri, che diventerà ricercatrice nel 2017, dopo un presunto interessamento dell’ex rettore Recca.

Un altro episodio su cui l’inchiesta dell’Espresso fa luce vede coinvolto l’ex rettore Basile in merito a una chiamata a ordinario di Biologia. Il prescelto era, in quell’occasione, Massimo Gulisano, ma a volere il posto era anche Luca Vanella, figlio di un noto docente dell’ateneo catanese. Così Basile avrebbe convinto Vanella a non creare problemi e a ritirarsi, perché entro la fine dell’anno sarebbe stato il suo turno.

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Quello che emerge dall’inchiesta sembrano inoltre nuovi dettagli e “metodi”, come ad esempio quello di cambiare i criteri in corso, di riscrivere i verbali o di cambiare la data di scadenza di una abilitazione. Nel frattempo, il nuovo rettore dell’Università di Catania è stato eletto: Francesco Priolo, riporta l’Espresso, “non ha padrini politici, ma non è certo esterno all’Ateneo e ha lavorato a stretto contatto con i rettori uscenti e molti docenti finiti nel mirino della procura. Riuscirà a rompere con il vecchio sistema?”