Al via una nuova campagna di scavi a Selinunte, all’interno del piรน grande Parco archeologico d’Europa, per portare alla luce i resti dell’antico porto orientale della cittร greca che nel suo momento di massimo splendore arrivรฒ ad avere fino a 100 mila abitanti. Una polis cosรฌ grande da essere autonoma, organizzata e in una posizione strategica nel Mediterraneo. La missione, curata dall’Istituto Archeologico Germanico di Roma, dall’Universitร di Bonn e da quella di di Bochum in stretta collaborazione con il Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, รจ diretta dal professor Jon Albers ed ha lo scopo di indagare l’estensione dell’antico bacino portuale nella valle del Gorgo Cotone, tra la collina di Manuzza e la collina orientale. L’obiettivo principale รจ quello di individuare i limiti perimetrali dell’antico porto, datarne le strutture e definire la relazione tra lo scalo e l’impianto urbanistico.
L’iniziativa sarร presentata venerdรฌ 23 agosto, alle ore 18, e segna una nuova tappa del progetto “I Cantieri della conoscenza” voluto dal neo direttore del Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, l’architetto Bernardo Agrรฒ. Una formula, quella dei “cantieri aperti” che ha l’obiettivo di coinvolgere i visitatori nelle campagne in corso favorendo cosรฌ una “archeologia partecipata”.
“Le attivitร di ricerca del Parco – sottolinea Agrรฒ – sono portate alla conoscenza attraverso la realizzazione di allestimenti museali a cantiere aperto, che costituiscono un valore aggiunto nella offerta culturale per i visitatori con rinnovati e sempre inediti percorsi. L’iniziativa che presentiamo รจ stata realizzata grazie anche al contributo di alcune associazioni come La Rotta dei Fenici – Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa – e il Gruppo Archeologico Selinunte. L’idea inoltre costituisce un modo nuovo anche per raggiungere i newcomers, cioรจ le persone che nei nostri siti museali non sono mai entrate ponendo come altro importante obiettivo far tornare loro e gli altri, facendo diventare il Parco come una realtร presente nella vita delle persone”.
Per tornare alla cittร di Selinunte, costruita in riva al mare tra due fiumi, indagini geofisiche preliminari hanno evidenziato le tracce di una strada giร parzialmente scavata dall’archeologo Dieter Mertens e indizi dell’esistenza di grandi strutture rettangolari che, per dimensioni e posizione, potrebbero essere riconducibili al porto. Gli scavi archeologici ancora in corso, supportati dalle prospezioni geologiche, hanno consentito l’identificazione di un ulteriore tratto della massiccia strada che conduce alla piccola porta est e dei resti di un grande edificio piรน a sud. Le indagini geologiche hanno inoltre rilevato la presenza, di materiale marittimo a una profonditร di 4,60 metri. “Ci auguriamo adesso – conclude Agrรฒ – che il prosieguo delle indagini possa contribuire ulteriormente alla conoscenza di una delle piรน importanti colonie greche d’Occidente disegnando una nuova museografia con rinnovati percorsi all’interno del Parco”.