Nell'ultimo match di qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020 si sono sfidate al PalaCatania le nazionali femminili di Italia e Olanda. Entrambe le squadre sono arrivate allo scontro diretto a punteggio pieno, promettendo di dare spettacolo per una partita all'ultimo punto.
Quella di oggi era la partita più attesa. Come da pronostico, Italia e Olanda arrivano allo scontro diretto a punteggio pieno, con risultati simili nelle due partite precedenti e con le stesse possibilità di vincere e staccare così con un anno di anticipo il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020.
Le due capogruppo del Pool F hanno una recente storia in comune, che vede l’Italia sfavorita contro il team delle “Tulipane”. Le olandesi hanno infatti sconfitto le azzurre nei tre precedenti scontri diretti, agli Europei 2015, alle Olimpiadi di Rio 2016 e di nuovo agli Europei nel 2017. La formazione di Mazzanti, però, ha dalla sua il fattore casa. Nelle ultime due partite il PalaCatania ha spinto Chirichella e compagne verso la vittoria a suon di ola, di cori e di applausi, e anche per il match più atteso gli spettatori hanno risposto presente alla chiamata delle giocatrici. Se non è sold-out, ci manca poco: prima dell’inizio della partita lo stadio sembra scoppiare e i presenti dovrebbero essere circa 5000.
Merito dei tanti tifosi, italiani e non, accorsi a supportare una delle due squadre. Spiccano le magliette di diverse società pallavolistiche, venute a tifare Italia con la squadra al completo. C’è anche chi fa le cose in grande, come il gruppo della Cefalù Volley, che tra genitori, atleti e membri della società ha portato nel capoluogo etneo ben 54 persone. “Stiamo vivendo l’emozione di queste partite ormai da mesi. Ancora non ci sembra vero di essere venuti qui, a Catania, ad assistere alla nostra nazionale di pallavolo – dichiara uno dei membri della società ai microfoni di LiveUnict -. È una sensazione incredibile, soprattutto per le nostre ragazze, che hanno l’occasione di vedere dal vivo le loro beniamine”.
Formazione dei titolarissimi per Mazzanti e il vice Bregoli, che mettono in campo Malinoov, Folie, Chirichella, Bosetti, Sylla ed Egonu. Dall’altro lato, Morrison e Beltrami, il vice italiano dell’Olanda, schierano Balkestein, De Kruijf, Dijkema, Bujis, Belien e Sloetjes.
La partita inizia col piede giusto per l’Italia, che parte al servizio con la battuta di Lucia Bosetti. La palla viene respinta dalle olandesi e difesa poi dalle azzurre, che riescono a orchestrare l’azione con la regia della solita Malinoov. Palleggio all’indietro per la Egonu, che scarica il destro sul muro avversario. La sfera si impenna verso l’alto e schizza lontano dal campo, regalando il primo punto alle azzurre.
L’incontro ha tutto un altro tenore rispetto ai precedenti, come si vede dai diversi challenge chiamati da una parte e dall’altra. In questo contesto ogni dettaglio è fondamentale ed è necessario lo slow motion in diversi contesti, dalla palla dentro-fuori all’invasione a muro. L’Italia riesce a chiudere comunque in vantaggio la prima fazione, chiusa sul 4-8, ma dopo il time-out subisce la rimonta delle olandesi, che riescono a portarsi sul 12-13.
A causa delle diverse interruzioni la partita ha un ritmo spezzato e si va punto a punto in perfetto equilibrio. Grazie alle super difese della Di Gennaro e ai voli dell’Egonu la nazionale azzurra riesce comunque a conquistare un break di vantaggio, costringendo l’Olanda a chiamare un time-out.
Sul finale del primo set Mazzanti si gioca la carta Sorokaite Indre, entrata per sfruttare la sua battuta. Il servizio si infrange tuttavia sulla rete, regalando la palla alle olandesi quando si sta sul 20-22, subito allungato dalla super spike della Egonu, giustamente sottolineata dagli applausi del pubblico. Sul 21-24 l’Italia ha diversi set ball per chiudere la prima frazione, ne spreca diversi, fino a far avvicinare pericolosamente le olandesi al 23-24: dopo diverse soluzioni sul posto 4, la Malinoov cambia quindi soluzione offensiva e si affida ancora a Paola Egonu. Mani fuori del muro delle Tulipane e set all’Italia, con Egonu e Chirichella tra le migliori.
Seconda frazione al via. Iniziano le olandesi al servizio, che rispetto alla prima formazione schierano Celeste Plak al posto 4. Il primo punto è comunque dell’Italia, partita con la stessa formazione del primo set. Le azzurre difendono bene e la Malinoov alza un pallone veloce al centro per Raphaela Folie, che la mette giù. L’avvio è più veloce rispetto al primo set e le olandesi riescono a tenere alta la concentrazione all’inizio, riducendo lo svantaggio accumulato; il parziale è comunque dell’Italia, che chiude al 6-8.
L’Olanda, come dalle previsioni della vigilia, difende benissimo e ci vuole tutta la forza di Sylla ed Egonu per piegare le mani alle Tulipane. Degna di nota l’azione del 9-13, quando entrambe le squadre si esibiscono in diverse difese da urlo, con i liberi Schoot e Di Gennaro in grande spolvero. Un muro fuori dell’Italia regalerà il punto alla formazione orange, ma lo scambio è talmente bello che tutto il pubblico si alza in piedi ad applaudire ai due team. L’Italia allunga comunque il vantaggio rispetto al primo parziale, portandosi al 11-16 al time out.
Nel finale la formazione italiana aumenta i giri e comincia a forzare, conscia di poter allungare sulle avversarie. Grazie alle grandi giocate offensive le azzurre acquisiscono infatti diverse lunghezze di vantaggio, portandosi sul 16-23 nel finale. Un errore in battuta da una parte e dall’altra porta l’Italia a giocarsi il set ball al 17-24. Lo scambio è molto lungo, con le azzurre che si difendono e aspettano l’errore delle avversarie, costrette a giocarsi il tutto per tutto e a forzare la mano in attacco. Prova di spessore della De Gennaro, che strappa diversi applausi e grida di stupore per i recuperi.
Alla fine l’errore arriva, con la giocatrice di mano dell’Olanda che spedisce fuori il lungolinea. 17 a 25 e secondo set alle azzurre, che sentono già odore di Sol Levante.
Italia al servizio con una novità di formazione: dentro infatti la numero 14 Elena Pietrini, che era già subentrata durante il secondo set al posto di Lucia Bosetti; cambia anche la rotazione, con la Chirichella che parte dal 2 e non dal 5 e la Sylla a iniziare da posto uno. Primo punto delle azzurre, che dopo essersi viste respingere il primo servizio vanno a segno con la diagonale da posto 4 della stessa Pietrini, compagna di reparto della siciliana Miryam Sylla.
Se non vuole perdere il treno per Tokyo, l’Olanda è costretta a giocarsi tutto su questa frazione e sperare in una rimonta fino al tie-break. L’Italia tuttavia inizia sulle ali dell’entusiasmo per i due set già conquistati e si porta avanti fino alla chiusura del primo parziale, con risultati migliori rispetto ai precedenti: si va al time out infatti quando le azzurre hanno cinque lunghezze di vantaggio rispetto alle avversarie: 3-8.
A metà partita l’Italia continua comunque ad allungare, ma qualche errore di troppo rosica il vantaggio accumulato a danno delle azzurre. Molto bene in questa fase l’opposto olandese Celeste Plak, che sfugge diverse volte al muro dell’Italia e mette a segno alcune diagonali indifendibili dal lato di Paola Egonu. Il risultato è che, dopo essere arrivate ad avere 7 punti di vantaggio sulle avversarie, l’Italia arriva al secondo parziale con un punteggio di 12-16.
Il risveglio della formazione orange costringe Mazzanti a chiamare un secondo time-out al 16-17, sperando di poter spezzare il ritmo all’Olanda. Ci pensa l’attacco dal centro della capitana Cristina Chirichella a restituire la battuta all’Italia, ma in questa fase si va punto a punto e l’equilibrio sembra appeso a un filo, fino a quando non si arriva alla parità sul 20-20, per un finale al cardiopalma.
Sul 22 pari nuovo cambio per l’Italia, con Beatrice Parrocchiale dentro per la Petrini. Gli attacchi dell’Egonu e un “monster block” portano le azzurre al 22-24, per il match ball va Folie alla battuta. La flottante della centrale viene ricevuta male, l’alzata al posto due è sporca e l’Olanda commette fallo d’invasione, regalando così la vittoria per l’Italia.
Un match avvincente, equilibrato, dove l’Italia tuttavia non è mai passata in svantaggio e ha sfatato il tabù olandese, sconfiggendo la formazione di Morrison nella partita più importante, quella che vale la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Grandi festeggiamenti nel finale, con il pubblico che non sembra voler lasciare il PalaCatania prima di aver salutato da vicino le proprie beniamine.
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