Inizia a prendere forma la corsa verso la carica di rettore dell’Università di Catania. Le elezioni sono state indette dal Decano, il prof. Vincenzo Di Cataldo, a seguito dell’inchiesta “Università Bandita”, che ha portato alle dimissioni dell’ex rettore il prof. Francesco Basile. Adesso inizia il conto alla rovescia per le votazioni che, essendo state fissate in pieno agosto, hanno suscitato varie polemiche: la prima si terrà venerdì 23 agosto 2019, i seggi saranno aperti dalle ore 9 alle ore 19. L’eventuale seconda votazione avrà luogo lunedì 26 agosto, l’eventuale terza giovedì 29 agosto; infine, l’eventuale ballottaggio si terrà lunedì 2 settembre.
Sono 5 i candidati che si contendono il posto di “Magnifico” dell’Università di Catania: i professori Salvatore Barbagallo, Vittorio Calabrese, Agatino Cariola, Francesco Priolo e Roberto Purrello. I programmi dei candidati saranno resi noti alla comunità accademica a partire da giovedì 25 luglio.
LiveUnict, che seguirà da vicino le elezioni, continua lo speciale con un’intervista al prof. Francesco Priolo.
Prof. Francesco Priolo: conosciamo il candidato
Il prof. Francesco Priolo, 57 anni, ordinario di Fisica della Materia del dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania, attualmente ricopre il ruolo di direttore dello stesso dipartimento dal novembre 2018. Fondatore e primo direttore del Centro di Ricerca MATIS (nel 2004), è stato presidente della European Materials Research Society (2009-2011) e della Scuola Superiore di Catania (2013-2018).
1. Dopo il terremoto giudiziario delle settimane scorse, perché ha deciso di candidarsi in un momento così delicato per l’Università di Catania?
“Sono un ricercatore, una persona che ha dedicato tutta la sua vita a questa università, lavorando per tanti anni a livello internazionale con grandi collaborazioni e poi riuscendo a creare un importante centro di ricerca qui a Catania. Mi sono speso per questa università in diversi ruoli, tra questi ho ricoperto per 6 anni la carica di presidente della Scuola Superiore di Catania, scuola basata assolutamente sul merito. Penso che il mio lavoro a scuola abbia dimostrato che anche qui al Sud, quando ci si mette con impegno, è possibile davvero far prevalere il merito e avere delle realtà che diventino traino, che diventino punto di riferimento a livello nazionale. Chiaramente in una situazione complessa, come quella del nostro Ateneo, con un senso di responsabilità, ho scelto di metterci la faccia e di metterci la mia storia per risollevarla”.
2. In che modo crede di poter contribuire alla vita della comunità accademica e, più in generale, dell’Ateneo nell’eventuale veste di rettore?
“Io voglio voltare pagina, e cominciare una fase nuova, in cui tutte le competenze e le forze vive di questo ateneo possano rinascere, possano essere presenti, possano contribuire e possano collaborare per tornare a essere orgogliosi di questa realtà, sia noi che la città di Catania che ne ha tanto bisogno”.
3. Tra i lettori di LiveUnict ci sono molti giovani iscritti all’Ateneo, vuole dire qualcosa agli studenti dato il clima generale di sfiducia che si è creato a seguito dei recenti avvenimenti?
“Unitevi, stringetevi alla vostra università, questa è l’università di tutti. Io ci sto mettendo la faccia, ma questa università non si potrà risollevare se tutte le componenti – docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti – non riusciranno a combattere insieme, perché come sarebbe una città come Catania senza un’università storica e prestigiosa come la nostra? Che territorio avremo tra vent’anni? Pensiamo al nostro futuro, a quello dei nostri figli, al futuro di questa terra. Io penso che ce la possiamo fare, ma ce la possiamo con l’aiuto di persone perbene e con le competenze. Ci sono realtà fatte di grandi eccellenze: facciamola emergere questa cosa, facciamo emergere il buono che c’è ed è tanto”.
Segui lo speciale di LiveUnict sulle elezioni del rettore dell’Università di Catania: a breve online le interviste a tutti i candidati.