Il sindaco Salvo Pogliese è arrivato a Roma per assistere ad un momento importante per il futuro della città di Catania. Il dissesto del comune di Catania è un’emergenza che preoccupa ogni giorno di più: il debito del Comune rischia infatti di generare un’interruzione di alcuni servizi pubblici. Per tale ragione il cosiddetto “emendamento Salva Catania” contenuto nel Decreto crescita, formulato dal governo è così importante.
“Oggi sono stato a Roma, dove alla Camera dei Deputati era in ballo una fetta importante del futuro della nostra Catania – ha scritto ieri il sindaco Pogliese nei suoi profili social. Si dibatterà del decreto Crescita in cui sono contenuti emendamenti fondamentali per alleggerire il dissesto che grava sulla nostra Città. Domani sarà il primo dei giorni decisivi, il decreto Crescita sarà al voto della Camera, poi toccherà al Senato. Confido, per il bene di Catania, che alla fine tutto potrà andare per il meglio premiando la nostra determinazione a richiedere, fin dall’agosto scorso, al ministro dell’Interno Matteo Salvini, al sottosegretario Stefano Candiani, al viceministro Laura Castelli e poi anche al presidente del Consiglio Giuseppe Conte un intervento di sostegno del Governo, per attenuare l’incredibile massa di debiti che abbiamo trovato al nostro insediamento.”
Il decreto Crescita è arrivato in aula il 19 giugno ma ha subito degli incidenti di percorso che ne hanno impedito l’approvazione. Dopo che le Commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio hanno concluso l’esame del pacchetto di modifiche tuttavia, il provvedimento è tornato oggi all’esame della Camera dei deputati. Attesa per oggi quindi la fiducia e il voto finale. Successivamente il decreto passerà al Senato che dovrà approvarlo entro il 29 giugno, pena la sua decadenza. Con l’approvazione delle due Camere il decreto potrà diventare legge.
Cosa è il decreto Crescita e cosa prevede
Il decreto Crescita uscito in Gazzetta ufficiale il 30 aprile scorso riguarda le “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”. Tra le numerose misure economiche e fiscali, volte ad incrementare la crescita della nostra economia, si trova anche l’art 38, mirato al pagamento dei debiti dei comuni italiani in dissesto. In seno a questo articolo rivolto in primis alla Capitale, è stato recentemente introdotto un emendamento dal M5stelle che prevede anche “il concorso al pagamento del debito dei Comuni capoluogo delle città metropolitane in dissesto”. È così che tale emendamento ha assunto il nome di “emendamento Salva Catania” .
In commissione è stato approvato un fondo per aiutare i Comuni metropolitani in dissesto– hanno annunciato i parlamentari stellati -. Fondo che consiste in 20 milioni di euro per l’anno 2019 e di 35 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2020 al 2033″. È così che da questo emendamento ne derivano norme ad hoc per Catania, ma anche per Alessandria e i Comuni della provincia di Campobasso.
Facendo due calcoli sulla base di quanto contenuto nell’emendamento, dovrebbero arrivare nelle casse del Comune di Catania, nel periodo compreso tra il 2019 e il 2033 un totale di 475 milioni. Inoltre, altri aiuti e fondi dovrebbero arrivare dalla stessa Regione Sicilia. Tuttavia, se i fondi alleggeriranno il debito che grava sul comune di Catania, è chiaro che la somma del dissesto, che ammonta a un miliardo e 600 milioni di euro, non potrà essere coperta per intero.