Si terrà giovedì 6 giugno alle 13.00 il seminario “A caccia di onde gravitazionali primordiali”. La discussione sarà affrontata nell’aula E del Dipartimento di Fisica e Astronomia da Giuseppe Puglisi, postdoctoral scholar alla Stanford University ed ex allievo del Dfa. L’incontro è organizzato nell’ambito del ciclo Y2Y Meeting del Catania Chapter di EPS YoungMinds.
Il tema del seminario saranno appunto le onde gravitazionali primordiali da cui avrebbe auto origine l’universo. Circa 380,000 anni dopo il Big Bang, l’Universo aveva raggiunto energie tali che protoni ed elettroni sono riuscito a “combinarsi” in atomi di idrogeno per la prima volta (Recombination Era). L’universo prima di questa transizione da ionizzato a neutro consisteva in pratica di un fluido di barioni e fotoni, i primi interagendo con gli elettroni attraverso lo scattering Coulomb, gli ultimi interagendo con gli elettroni attraverso lo scattering Thomson.
Durante la ricombinazione, l’universo è quindi passato da opaco a trasparente e i fotoni, non avendo più particelle con cui interagire, sono stati emessi sotto forma di radiazione elettromagnetica. Questa luce è nota come radiazione di fondo cosmico (CMB) ed è tutt’oggi osservabile come un rumore di fondo nelle lunghezze d’onda radio e microonde. Negli ultimi anni, lo sforzo di molti esperimenti è stato diretto nel cercare delle fluttuazioni particolari nelle misure di polarizzazione della CMB, dette modi-B, direttamente collegate a delle onde gravitazionali emesse durante l’inflazione, quando l’energia dell’universo era circa 10^16 GeV!
Oggi la partita è ancora aperta e vede il contributo della tecnologia per realizzare strumenti sempre più sensibili, di avanzate tecniche di analisi dati, insieme a uno sforzo collettivo di esperimenti da Terra e nello spazio per finalmente rivelare i modi B.