Catania

A Catania la prima Expo “green”: l’economia circolare per salvare il pianeta

Catania sarà il punto di ritrovo di esperti nel settore del green. Proposte, progetti, confronto di pubblici e privati con l'intento di avviare processi che stiano al passo con le sfide economiche e ambientali in corso.

L’arrivo della primavera porta con se novità molto… “green”. La Sicilia si prepara ad ospitare, dall’11 al 13 aprile, Eco-Med la prima expo in Sicilia di stampo green dedicata ai maggiori temi dell’economia circolare.

Il più grande centro fieristico di Catania, “Le Ciminiere”, sarà il punto di ritrovo dei più esperti del settore, che potranno incontrare i loro colleghi provenienti da tutto il mondo. Con un ricco programma di seminari e convegni, le buone pratiche che verranno presentate durante la manifestazione serviranno quindi per mettere in rete istituzioni e imprese – fino a 200 espositori tra big del settore e start up – con autorevoli interlocutori delle comunità mediterranee e dell’Africa nord sahariana, sollevando nuovi interessi e possibili collaborazioni sugli aspetti della green economy.

La manifestazione si svolgerà appoggiato a “Progetto Comfort”, – sua undicesima edizione – un altro importante appuntamento fieristico dedicato al miglioramento dell’efficienza energetica, la sicurezza e la vivibilità degli edifici pubblici e privati. L’evento più qualificato del Sud Italia in materia di “smart cities” con proposte e soluzioni innovative sui temi Bioedilizia, Comfort, Impianti HVAC+R, Sanità e Termoidraulica.

Rifiuti, acqua, energia, mobilità sostenibile, bonifiche
: questi i focus dei due eventi per una panoramica più “green” su cui istituzioni e imprese saranno chiamate a esporre le loro proposte per il futuro.
Gli obiettivi che un’economia circolare si prefigge sono l’estensione della vita dei prodotti, la produzione di beni di lunga durata, le attività di ricondizionamento e la riduzione della produzione di rifiuti.

Sono cinque infatti i mantra per una sana Circular Economy:
– I rifiuti sono cibo, i componenti biologici e tecnici di un prodotto sono progettati col presupposto di adattarsi all’interno di un ciclo dei materiali, progettato per lo smontaggio e ri-proposizione;
– La diversità è forza, modularità, versatilità e adattabilità sono da privilegiare in un mondo in incerta e veloce evoluzione;
– Fine dello spreco d’uso del prodotto, perché gran parte della materia trasformata in oggetti giace inutilizzata per la maggior parte della sua vita;
– Energia da fonti rinnovabili,  l’energia dovrebbe provenire dal flusso generato dalle forze naturali, prima tra tutte l’energia solare;
– Pensiero sistemico, la capacità di capire come le cose si influenzano reciprocamente, entro un intero. Si riferisce a sistemi non lineari: sistemi in cui attraverso condizioni di retroazione e partenza imprecisa il risultato non è necessariamente proporzionale all’ingresso e dove l’evoluzione del sistema è possibile.

Un punto di vista nuovo che guardi a Sud, quindi, e che aspira a essere motore del cambiamento green, molla della transizione energetica, propulsore della sostenibilità in tutte le sue declinazioni. Una proposta credibile e ambiziosa allo stesso tempo, fondata sull’idea che per avviare processi all’altezza delle sfide economiche e ambientali in corso sia necessario far lavorare insieme pubblico e privato.

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