È di appena un paio di anni fa lo scandalo sui concorsi truccati nelle università italiane che scosse come un terremoto gli ambienti accademici in tutto il Paese. Partito dall’Università di Firenze, la concorsopoli universitaria coinvolse man mano un gran numero di atenei italiani da nord a sud. Oggi per 45 docenti dell’Università di Firenze arriva la richiesta di rinvio a giudizio, mentre l’inchiesta si estende a un’altra decina di indagati.
La Procura di Firenze ha, infatti, chiuso le indagini ai 45 docenti e ricercatori in diritto tributario che nel 2017 furono coinvolti nella questione dei concorsi pilotati. Le indagini portarono in quell’occasione all’arresto di sette docenti e all’interdizione di altri 22 dalle università.
Il caso scoppiò in seguito alla segnalazione di un ricercatore di diritto tributario, Philip Laroma Jezzi, che denunciò il sistema corrotto dei concorsi universitari. Gli fu chiesto, quindi, di ritirarsi dal concorso in attesa del “momento buono” anche per lui, in modo da agevolare l’assunzione di altri due candidati favoriti da un accordo illecito tra due studi tributari fiorentini di cui erano associati.
Fatta la denuncia alla Finanza, gli inquirenti riuscirono a ricostruire una rete nazionale di accordi e relazione atte a favorire determinati candidati e decidendo, quindi, preventivamente e illecitamente i vincitori dei concorsi. Le accuse a cui i 45 imputati dovranno rispondere sono molteplici, tra le quali truffa, abuso di ufficio, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta, frode in pubbliche forniture, induzione indebita a dare o premettere utilità.
Ai 45 doceti già rinviati a giudizio si aggiungerebbe, inoltre, un’altra decina di indagati, secondo quanto appreso sull’inchiesta dei pm Luca Turco e Paolo Barlucchi. Si tratta di posizioni ancora da definire, mentre potrebbero essere previste delle aggravanti per alcuni dei docenti già imputati. Tra i nomi ventilati ci sarebbe anche quello dell’ex ministro Augusto Fantozzi, interdetto dalla docenza per nove mesi e poi reintrodotto grazie al ricorso del suo difensore.