Stamattina inaugurato alla Torre Biologica il nuovo Centro di Eccellenza per la Riduzione del Danno da sigaretta.
L’Università di Catania da oggi è al centro della ricerca scientifica internazionale per la lotta contro il fumo. Nella sede della Torre Biologica “Ferdinando Latteri” dell’Ateneo è stato infatti inaugurato il primo Centro di Eccellenza per la Riduzione del Danno da Fumo diretto dal professore Riccardo Polosa. Lo scienziato catanese, considerato l’autore più produttivo al mondo del settore, guiderà un team di ricerca formato da più di quaranta docenti afferenti a numerosi dipartimenti dell’ateneo che a loro volta collaboreranno con gruppi di ricerca provenienti da decine di università estere.
Il CoEHAR è, infatti, un consorzio scientifico internazionale con sede principale a Catania che promuoverà e avvierà progetti di ricerca innovativi per la riduzione del tabagismo. Il Centro ingloba al suo interno il CPCT – Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo del Policlinico Vittorio – Emanuele di Catania, la CRO locale (Clinical Research Organization), i laboratori di microbiologia e una rete selezionata di biologia cellulare e molecolare. Inoltre, il Centro si avvale del sostegno della Lega Italiana Anti Fumo – LIAF e di ECLAT, lo spin off fondato all’interno dell’ateneo.
“Vogliamo contribuire alla rivoluzione globale che sta gettando le basi per un mondo senza fumo attraverso un approccio scientifico innovativo e creativo che intende diffondere strategie e strumenti per ridurre i danni, grazie al supporto di un network internazionale in grado di sviluppare scienza e conoscenza. La nostra missione è quella di accelerare gli sforzi della ricerca per arrivare a ridurre l’impatto dell’abitudine tabagica sulla salute pubblica mondiale”, ha spiegato il direttore Riccardo Polosa davanti a una platea gremita di docenti, giovani ricercatori e un gruppo numeroso di studenti delle scuole superiori.
Polosa ha poi definito “una strage inutile” i milioni di decessi in tutto il mondo dovuti a malattie fumo-correlate. “Con questa iniziativa, per la quale ringraziamo l’impegno e l’assiduità del prof. Polosa e del suo staff di collaboratori – ha aggiunto il rettore Francesco Basile -, l’Università di Catania fa un passo avanti non soltanto nella direzione della ricerca, ma soprattutto dell’assistenza e degli aspetti sociali legati alla prevenzione dei rischi. Il valore aggiunto del Cohear consiste soprattutto nella sua interdisciplinarietà, e grazie all’attività dei nostri ricercatori e alle risorse che abbiamo messo in campo, sono certo che potrà divenire un punto di riferimento per il territorio regionale e fonte di soluzioni scientifiche per tutto il mondo. E mi auguro, soprattutto, che riusciremo a ridurre in maniera tangibile il numero di fumatori”.
Il CoEHAR afferisce al dipartimento Medclin diretto dal prof. Francesco Purrello che nel corso dell’incontro, moderato dal giornalista Luca Ciliberti, ha spiegato: “Abbiamo accolto l’idea con grande entusiasmo perché risponde alla nostra esigenza di razionalizzare, coordinare e puntare sull’interdisciplinarietà delle competenze, sulla collaborazione nella ricerca e sulla cooperazione internazionale”.
Un convinto sostegno al progetto, insieme con la massima disponibilità a cooperare su iniziative specifiche riguardanti l’educazione alla salute e la prevenzione dei rischi, è giunto dalla dott.ssa Francesca Catalano, primario di Senologia al Cannizzaro e consulente dell’assessore alla Salute della Regione siciliana Ruggero Razza, dal neo-presidente dell’Ordine dei Medici di Catania Diego Piazza, e dagli assessori alla salute Giuseppe Arcidiacono e all’istruzione Barbara Mirabella, in rappresentanza del sindaco di Catania Salvo Pogliese. Dopo gli interventi del presidente della Lega Italiana Anti Fumo Ezio Campagna e del coordinatore del Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania, Pasquale Caponnetto, sono stati premiati il vincitore del bando di concorso per la realizzazione del logo CoEHAR, la dott.ssa Lucia Motta, e le tre scuole del territorio etneo che hanno partecipato al progetto “Education for a Smoke Free World” presentando dei video amatoriali sul tema.
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