L’Università di Catania vuol tornare ad essere un ateneo attrattivo, soprattutto nei confronti dei giovani, sostenibile e socialmente responsabile, soprattutto verso il proprio territorio. E’ questa la direzione tracciata dal Piano strategico 2019-21, che è stato presentato venerdì nell’auditorium De Carlo del Monastero dei Benedettini, nel corso di un’assemblea di tutte le componenti accademiche che ha rappresentato anche l’occasione per un confronto sullo stato d’attuazione del programma dell’attuale amministrazione guidata dal rettore Francesco Basile, a quasi 20 mesi dal suo insediamento.
“Venti mesi certamente impegnativi e faticosi – ha premesso il rettore -, ma rinnovo l’entusiasmo ogni giorno dall’incontro con gli studenti. E il piano degli obiettivi per il prossimo triennio, che intendiamo approvare entro la fine dell’anno dopo aver raccolto tutte le osservazioni utili a farne uno strumento realmente partecipato e condiviso, è stato pensato innanzitutto in funzione degli studenti”.
Prima di lasciare la parola al prof. Roberto Cellini, che ha illustrato i dettagli del documento, il rettore ha voluto evidenziare alcuni aspetti cruciali e lanciare appelli all’unità e alla collaborazione: “Serve l’aiuto di tutti: direttori di dipartimento, presidenti di corso di laurea, singoli docenti, ricercatori, dirigenti e personale, ciascuno sia diligente di fronte ai propri adempimenti. Dobbiamo migliorare gli opportuni indicatori di qualità e quantità anche in funzione della procedura di accreditamento da parte dell’Anvur che ci attende tra un anno e mezzo: rinnovare l’offerta formativa, accogliere più studenti dall’estero, aumentare i corsi di laurea in inglese, valorizzare il nostro patrimonio, incrementare il rapporto con le imprese, far fronte alle necessità di personale docente e tecnico-amministrativo, pur con risorse esigue”.
Partendo dai risultati ottenuti sulla base del precedente piano strategico 2016-18, il prof. Cellini, delegato alla Programmazione strategica, ha quindi evidenziato le novità di questa stesura, partendo da una esplicita dichiarazione d’intenti e anticipando poi i singoli obiettivi contenuti nelle schede settoriali del piano: “L’Università di Catania – ha sottolineato – vuole rimanere un grande ateneo ‘generalista’, al servizio del territorio, divenendo un leader culturale del proprio bacino di riferimento. In più, dichiara di perseguire, anche dal punto di vista della gestione interna, la linea della sostenibilità, dell’attenzione alla Terza missione, al welfare degli studenti e del personale”. I delegati Bianca Maria Lombardo (Didattica), Alessandra Gentile (Ricerca), Roberta Piazza (Terza missione), Renata Rizzo e Adriana Di Stefano (Internazionalizzazione) hanno poi fornito una chiave di lettura dettagliata dei vari obiettivi settoriali che diventeranno le sfide del futuro prossimo.
Numerosi e diversificati, infine, gli argomenti trattati dal direttore generale, Candeloro Bellantoni, che ha assicurato il massimo impegno personale volto alla risoluzione dei problemi sul tappeto e alla realizzazione di nuove iniziative: dalla stabilizzazione del personale precario all’elaborazione del piano triennale del fabbisogno, dalle relazioni sindacali alla definizione del nuovo orario di lavoro, dagli incentivi per merito nel salario accessorio al miglioramento delle condizioni logistiche delle sedi decentrate, a iniziative di welfare aziendale per personale e docenti.