Un fiorente centro di studi, ricco di dinamiche avanguardiste e tradizionali percorsi universitari. È l’Olanda degli ultimi anni, quella che sta crescendo in istruzione superiore e che offre programmi di studio adatti a tutti gli studenti comunitari, italiani in primis. Infatti, sono proprio questi ultimi che negli anni recenti sono sbarcati nelle università dei Paesi Bassi e hanno incrementato notevolmente la popolazione studentesca locale. In particola è il polo universitario di Groningen, insieme con l’Erasmus di Rotterdam, ad aver registrato una forte crescita di stranieri.
Le chiavi di lettura che si offrono all’interpretazione di questo fenomeno emergente sono diverse. Sicuramente un peso importante lo sta dando l’evento Brexit, il quale porterà secondo la stima del think tank inglese [istituto di analisi delle politiche pubbliche, ndr] Higher Education Policy Institute, alla potenziale perdita del 60% degli studenti dell’Unione. Elemento che farà incrementare all’Olanda i suoi di studenti, considerando inoltre che già molti ne provengono dai Paesi mediterranei colpiti dalla crisi economica, italiani compresi.
Un’altra possibile interpretazione è data dall’offerta formativa di questi paesi, che consta di un grande ventaglio di lauree triennali in lingua inglese e per l’assenza in gran parte delle università del numero chiuso e relativi test di ingresso con sbarramento. L’Olanda può offrire corsi triennali in materie come “Minorities and Multilingualism” o “Popular Culture”, le quali sono sì disponibili altrove (per esempio negli USA o nelle università britanniche) ma con costi decisamente più alti.
Osservando le stime si conta un incremento del 272% di studenti italiani nei Paesi Bassi rispetto a quattro anni prima. Un valore ancora inferiore se paragonato al numero di italiani presente nelle università della Gran Bretagna, Austria, Francia, Germania e Svizzera, ma in costante aumento.
L’Olanda ha due categorie di università: le università di ricerca e le università di scienza applicate. Mentre le prime sono paragonabili alle nostre, con un’offerta formativa che varia asseconda degli ambiti; le seconde sono invece più simili ai nostri Istituti Tecnici di Scuola superiore, con la differenza sostanziale dell’abbondanza di programmi in lingua inglese e artistico-musicali, durano quattro anni e prevedono un doppio stage, spendibile anche all’estero. Se le prime affrono una conscenza più astratta, le secondo si contraddistinguono per una teoria applicata.
Come se tutto ciò non bastasse, i Paesi Bassi offrono anche molte opportunità per chi vuole intraprendere percorsi imprenditoriali. Amsterdam e Groningen sono le due città con più startup del Paese, dalla cybersecurity alle piattaforme online come Catawiki, sito di aste online fondata nel 2008 e che ha raccolto oltre 75 milioni di euro di finanziamenti.