Il 3 marzo 2015 il Governo aveva approvato la strategia italiana per la banda ultralarga, che si poneva l’obiettivo di coprire entro il 2020 l’85% della popolazione con una rete in grado di scambiare dati a 100 Mbps e del 100% ad una velocitร di almeno 30 Mbps.
Il bando aveva previsto due interventi, il primo che copriva circa 3000 comuni tra Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. Il secondo, invece, riguardava 3700 comuni circa in Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta.
Entrambe le gare erano state aggiudicate ad OpenFiber, societร partecipata da Cassa Depositi e Prestiti ed Enel che รจ giร al lavoro su numerosi cantieri in tutta Italia, circa 1000 sono quelli aperti nel 2018.
Adesso, perรฒ, arriva lo stop operato dal Governo – che attraverso il Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio – ha comunicato alle Regioni e il conseguente taglio dei fondi, che passano da 233 milioni di Euro a soli 56 milioni di Euro, e ha chiesto alla Commissione europea il cambio di destinazione dei circa 177 milioni tagliati, per destinarli alle Pmi del settore manifatturiero.
I fondi erano stati previsti nell’ambito del Pon Asse II Imprese e competitivitร , che ora risulta notevolmente ridotto, ed ancora una volta ad esserne maggiormente colpite sono le realtร del Sud Italia, tra cui anche la Sicilia, che vedrร sfumare un’opportunitร per poter crescere in infrastrutture tecnologiche.