Quest’anno verrà toccata la cifra record di 7000 unità, che corrisponde alle cattedre di sostegno in deroga per la Regione Sicilia e che non verranno coperte interamente, in quanto alcuni docenti sono già al Nord, quelli formati tramite i corsi a numero chiuso non bastano e per formarne altri c’è una selezione da superare, che richiede tempo.
Ma l’anno scolastico è già cominciato e questo “tempo” non c’è: gli alunni disabili hanno bisogno di assistenza e manca chi dovrebbe farla. Una situazione, che si ripete di anno in anno, con le nomine che vengono eseguite ad anno scolastico cominciato e ragazzi – come quelli di Palermo e provincia, circa 400 alunni – costretti a rimanere a casa per mancanza del personale docente. Solo se un membro della famiglia li può accompagnare ed assistere durante la giornata, possono rimanere a scuola.
Il tutto, in attesa di insegnanti che per mancanza di cattedre nella propria materia si riciclano come docenti di sostegno per insegnare e avere la supplenza annuale.
È di qualche settimana fa, difatti, la notizia che l’Ufficio Scolastico Regionale, ha pubblicato il numero di posti in deroga, cioè eccedenti quelli di diritto, che verranno assegnati dal Ministero della Pubblica Istruzione per coprire il deficit della Sicilia.
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Ma difficilmente si riusciranno a coprire tutti i posti, in quanto non ci sono così tanti insegnanti specializzati, per due ragioni: la prima è che molti degli insegnanti di sostegno formati sono già occupati in altre regioni; la seconda è che il corso per il sostegno è organizzato dal Ministero ma a numero chiuso e non si riesce ad avere un numero di personale mai adeguato rispetto a quelle che sono le esigenze numeriche degli alunni disabili.
E nel frattempo? Non avendo ancora docenti nel palermitano gli studenti disabili, se hanno un genitore disponibile che lo accompagna e passa la mattinata a scuola per assisterlo può rimanere e fare lezione, altrimenti resta a casa fino a quando non partirà il servizio di trasporto e verranno coperti i vuoti delle cattedre.
La città metropolitana di Palermo, si è messa al lavoro per recuperare dei fondi da residui degli scorsi anni scolastici che potranno garantire l’avvio dei servizi di trasporto e assistenza sociale e sanitaria fino alla fine del 2018. Poi serviranno altri fondi per arrivare a completare l’anno scolastico fino a giugno.
Il tutto dovrebbe risolversi entro la metà di ottobre e intanto si attende, e ci si chiede perché non si provveda a tutte queste situazioni per tempo.