Negozi chiusi la domenica e nei festivi, la misura prevista entro la fine del 2018. Mentre qualcuno è già pronto a festeggiare, altri manifestano le proprie preoccupazioni.
È stata aperta appena qualche giorno fa la discussione sullo stato dei lavoratori domenicali che sta spaccando in due il Paese. Se da un lato i sindacati si preparano a festeggiare, dall’altro c’è grande preoccupazione. La grande distribuzione, infatti, stima che dei 450mila dipendenti al lavoro nel fine settimana saranno in circa 40-50mila a rischiare il posto.
La legge, che con molta probabilità diventerà effettiva entro l’anno, introduce turnazioni e limiti d’orario, in opposizione alla liberalizzazione introdotta da Monti nel 2011 con il decreto Salva Italia e che adesso, secondo il vicepremier Di Maio, starebbe distruggendo milioni di famiglie.
Più di 19 milioni di persone hanno designato la domenica come giornata in cui fare i propri acquisti, rappresentando per il commercio uno spiraglio di luce sulla crisi nera che fa scendere di anno in anno le percentuali di vendita – basti pensare che, secondo l’Unione Nazionale Consumatori, rispetto al 2017 le vendite dell’abbigliamento sono crollate del 2,3% e quelle delle calzature dell’1,6%, per non parlare del periodo pre-crisi che registrava il 6,9% in più delle vendite totali. A preoccupare è anche la gara persa in partenza con l’e-commerce, sempre più utilizzato per gli acquisti.
Confcommercio, tuttavia, non è ancora pronta a bocciare la proposta, dichiarandosi aperta a un dialogo su una regolamentazione minima e sobria. L’Italia non è l’unico stato in cui si lavora la domenica. Se è vero che alcune regioni sono coinvolte più di altre (con quelle notoriamente turistiche ad alzare la media nazionale), la percentuale del 23,7% rientra negli standard di altri paesi europei, superando solo Austria, Francia, Belgio e Lituania.
Per quanto riguarda la situazione regionale, in Sicilia quasi uno su quattro lavora la domenica (23,7%), un dato piuttosto alto che converge con quello di altre regioni “turistiche” quali Sardegna (24,5%), Puglia (24%) e Valle d’Aosta (29,5%). Più basse invece le percentuali in regioni come Emilia Romagna (17,9%) e Lombardia (16,9%).In generale, sono 4,7 milioni gli italiani che la domenica lavorano: la maggior parte in settori come la ristorazione e negli alberghi.
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