La rete ospedaliera di Catania continua ad avere un grande assente: lโospedale San Marco. Posizionato in una zona strategica, il quartiere popolare di Librino, lโospedale servirebbe un grande bacino dโutenza e la sua apertura eliminerebbe almeno in parte le difficoltร di spostamento di quanti, provenienti dalle periferie della cittร , sono costretti a spostarsi verso strutture quali il Vittorio Emanuele, il Policlinico o il Garibaldi anche per le cure piรน semplici.
Giร due anni fa lโex governatore della regione, Rosario Crocetta, aveva preso lโimpegno di chiudere il pronto soccorso del Vittorio Emanuele solo dopo che lโospedale di Librino venisse ultimato. La situazione attuale, tuttavia, รจ ben diversa da quella delle promesse della politica. Lโassenza di un preciso scadenzario sulle date dโapertura del nuovo pronto soccorso del Policlinico, su cui giร in passato i sindacati avevano espresso legittime preoccupazioni, assieme alla carenza di personale al pronto soccorso del Garibaldi, sempre piรน in difficoltร , minacciano di rendere quella che รจ giร adesso unโemergenza sanitaria una miccia pronta a esplodere da un momento allโaltro.
A luglio la Giunta regionale ha approvato la proposta di riordino della Rete ospedaliera presentata dallโassessore alla Salute, Ruggero Razza, che prevede, per lโospedale San Marco, lโintroduzione in maniera autonoma con lโaggiunta di 437 posti letto. Alle notizie ufficiali รจ poi seguito il silenzio da parte della Regione, che ha avuto come effetto quello di far alzare la voce ai sindacati.
โLa Regione siciliana spieghi ai catanesi a che punto siamo con la costruzione dellโospedale San Marcoโ, dichiarano in una nota congiunta i sindacati Cigl e la Fp Cgil. ย โPensare โ aggiungono โ che dalle periferie si possa affrontare un viaggio di emergenza in auto nelle principali arterie catanesi per raggiungere il Cannizzaro o il Policlinico, sarebbe pura utopiaโ.