Ricordate gli anni in cui gli iscritti in giurisprudenza superavano quelli degli altri dipartimenti? A quanto pare le cose stanno cambiando negli atenei italiani. Se nel 2010/2011 gli aspiranti giuristi sfioravano l’11,1% del totale, oggi superano di poco il 7%, scivolando al quinto posto nella classifica dei corsi più appetibili per le nuove matricole, superati anche dai dipartimenti linguistico e politico-sociale.
Quale corso di laurea scelgono maggiormente gli studenti italiani?
Per la prima volta dopo tanti anni i dipartimenti di ingegneria si ritrovano tra le mani un numero di iscritti pari al 14,5% del totale, distaccandosi di poco dal gruppo capolista economico-statistico. Parte del merito sarebbe da attribuire allo stato attuale del mondo del lavoro. Sono sempre di più le aziende che vanno in cerca di professionisti nel campo scientifico e tecnologico, basti pensare che ogni anno le imprese italiane sono in cerca di nuovi lavoratori.
Unioncamere sottolinea, con un report di Excelsior, quanto grave sia stata la mancanza di laureati in ingegneria. Nel novembre del 2017 si è stimato che il tasso di insuccesso nella ricerca di ingegneri elettronici e dell’informazione è stato del 59%, e poco più basso quando si è trattato del ramo industriale.
La prima causa delle mancate assunzioni è stata, secondo gli addetti al personale, lo scarso numero di candidati. Non sono tuttavia assenti inesperienza e impreparazione nel bacino di candidati. Bacino troppo ristretto che, si spera, finirà per ampliarsi e dare alle imprese italiane nuovo materiale umano da sondare.