Appena una settimana fa, il nuovo sindaco di Catania Salvo Pogliese aveva emanato il suo primo provvedimento, l’Ordinanza contro il bivacco nel centro storico. L’Ordinanza, nata dalla necessità di ristabilire il decoro urbano, dopo numerose lamentele della popolazione e dei proprietari di esercizi commerciali nel centro storico, non è tuttavia stata accolta nel migliore dei modi da tanti altri cittadini catanesi. In molti, infatti, hanno criticato il nuovo provvedimento e l’eventualità che esso comporta di punire con multe dai 50 ai 300 euro i trasgressori.
La questione che ha fatto più discutere è stata proprio quella dei senzatetto. Perchè l’ordinanza indirizzata genericamente a risolvere il problema dell’aumento di “soggetti che, anche per l’intera notte, all’aperto, con sedute o ricoveri di fortuna, bivaccano sulla pubblica via, utilizzando oggetti di varia natura, come cartoni, coperte, scatoloni, materassi, al fine di costituire un giaciglio per lo stazionamento ovvero per il consumo di cibo e bevande alcoliche, espletando in luogo pubblico anche le funzioni fisiologiche” , ma anche a chi imbratta e a chi beve alcolici sulla pubblica via, è stata letta da molti come un provvedimento contro i più sfortunati.
Tuttavia, ieri il sindaco ha incontrato a Palazzo degli Elefanti le associazioni di volontariato che ogni giorno si occupano dei più poveri e dei senzatetto. Al termine dell’incontro, sembra che si sia giunti ad una soluzione, che seppur non risolutiva, quanto meno testimonia l’interesse dell’Amministrazione verso il problema della povertà. Infatti, tramite un post Facebook, il sindaco ha dichiarato che : “Nell’immediato, grazie ad una ricognizione fatta con la direzione patrimonio, abbiamo individuato sei immobili confiscati alla mafia, immediatamente pronti per l’uso, garantendo quaranta nuovi posti letto per i senza dimora.”
Un provvedimento quest’ultimo, che si affianca solo parzialmente all’ordinanza, ma che dovrebbe rappresentare il primo passo verso misure di intervento più complete, come afferma il sindaco stesso. “Quello che dobbiamo realizzare, insieme, è un sistema per uscire dalla logica emergenziale dell’intervento estemporaneo. Il metodo è quello che abbiamo sperimentato oggi: del dialogo e del confronto.”