Si chiama “Un mondo raro” lo spettacolo dei due cantautori palermitani Antonio Di Martino e Fabrizio Cammarata, dedicato a Chavela Vargas, la “Edith Piaf messicana”, amante di Frida Kahlo, musa di Almodóvar e icona omosessuale che ha infranto gli schemi di un intero secolo.
Dimartino e Cammarata saranno in concerto al Chiostro di Ponente del Monastero dei Benedettini di Catania, sabato 7 luglio 2018 alle ore 21:00. Biglietti disponibili presso circuito CtBox – Boxoffice in posto unico a 11.50 euro. Prezzo ridotto per Under 26, Over 65, Abbonati AME a 8.50 euro. Tariffa agevolata per studenti, docenti e personale dell’Università di Catania a 6.50 euro.
Il doppio progetto (disco/live e libro) è nato da un viaggio da Palermo al Messico che nell’album si traduce in 10 tracce: le canzoni più conosciute di un’artista definita proprio da Pedro Almodóvar “la rude voce della tenerezza”, sono reinterpretate in italiano e registrate a Città del Messico insieme ai Macorinos, gli ex chitarristi della Vargas.
“Un mondo raro” porta finalmente alla ribalta italiana le canzoni di quest’artista rimasta pressoché sconosciuta dalle nostre parti, materiale prezioso che soltanto due cantautori con una sensibilità tanto spiccata potevano rendere in maniera tanto fedele ed emozionante. Chiaroscuri notturni d’altri tempi, da ascoltare in silenzio, nei quali Sicilia e Messico si fondono magicamente, un folk sofferto retto da voci, note pizzicate, un pianoforte, trombe mariachi, violini e qualche percussione, a metà strada fra “Buena Vista Social Club” e “Lagrimas Negras”.
Assieme all’album, i due autori hanno pubblicato un romanzo autobiografico pubblicato da La Nave di Teseo: “Un mondo raro. Vita e incanto di Chavela Vargas”.
Una vita tra musica, alcool, passioni impossibili e magia: Chavela Vargas è stata una delle voci più importanti dell’America Latina.
“Vargas, mi chiamo Chavela Vargas.
Poi girandosi verso Infante
Si era parlato di Tequila, O sbaglio?”
Una carriera iniziata negli anni ’40 e arrestatasi misteriosamente; la rinascita, come una fenice, dopo un oblio durato vent’anni; il ritorno sulle scene mondiali e la conquista
definitiva di un’immortalità artistica che l’ha consacrata tra le icone della musica sudamericana.
Il romanzo con il passo, la voce e l’emozione di un canto “ranchero”, nato dal viaggio di due amici cantautori e dalla loro passione per le canzoni di questa artista, ne insegue
l’avventura: dall’infanzia dolorosa in Costa Rica alla scoperta ubriacante del Messico, dai concerti nelle bettole al pubblico dell’Olympia di Parigi. Una storia di euforia e solitudine, di incontri folgoranti e struggenti addii, tra iniziazioni sciamaniche e amori travolgenti, infiammati da litri di tequila.