Sembrava essere ormai una prassi, quasi un gradito regalo per tutti i neo-diciottenni italiani; e invece, a “guastare la festa” sarebbe proprio il nuovo governo nazionale da poco insediatosi, che non sarebbe propenso a confermare il “Bonus Cultura” – che i più giovani hanno poi iniziato a conoscere come i “Cinquecento euro di Renzi”– destinato a chi raggiunge la maggiore età, a partire dal 2016.
Non è ancora arrivata l’ufficialità della cancellazione del bonus ma nemmeno pareri rassicuranti per un’ideale conferma: secondo fonti vicine al governo, il neo ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, avrebbe espresso un parere negativo a proposito dei cinquecento euro destinati ai giovani ed in favore della cultura, già applicati dai nati negli anni 1998 e 1999. Una preventiva bocciatura sarebbe anche arrivata, prima di quella del ministro, dal Consiglio di Stato, i cui giudici hanno esaminato la settimana scorsa il decreto legge originario in cui è stato stabilito il provvedimento, promosso dalla legislatura con a capo l’ex premier Matteo Renzi, poi riconfermato da Paolo Gentiloni.
Nello specifico, il Consiglio di Stato ritiene che manchi un’adeguata norma di legge in cui sia chiaramente espressa la proroga del Bonus, in questo caso da estendere ai nati nel 2000 e nel 2001. L’assenza del provvedimento normativo sarebbe da imputare anche al mancato inserimento, nell’annuale Legge di Bilancio e relativa all’anno 2018, dello stanziamento dei fondi destinati ai giovani e alla cultura e che, a differenza dei bilanci nazionali del 2017 e del 2018, era stato solo previsto nell’ottica di una ipotetica proroga, quasi volendo lasciare l’ultima parola alla nuova legislatura.
Il governo ed in particolare lo stesso Mibact sono stati già informati di questo parere formulato dai giudici; l’unica soluzione auspicabile, dunque, è che lo stesso si metta a lavoro nella produzione di una nuova legge per il rinnovamento del bonus cultura, avendo così la possibilità tanto di ampliarne la durata – coinvolgendo i diciottenni del 2018 e del 2019 – quanto di modificarne il regolamento sull’utilizzo, che ha destato non poche perplessità in relazione agli scandali maturati su Internet ed in alcune città su una presunta compravendita con i fondi nazionali.
Tra consultazioni e pareri, comunque, sembrerebbero altre le necessità ed i progetti su cui il governo vorrebbe puntare, almeno nell’immediato, anche al netto dei fondi che lo stesso bonus richiede. Per il momento dunque, nessuna certezza per chi compie 18anni nel 2018 a proposito della ricezione degli attesi cinquecento euro per libri, concerti e musei, per alcuni già ritenuti un lontano ricordo.