SarĂ capitato a tutti di fermarsi nel bel mezzo di una conversazione e rimanere incantati, con lo sguardo fisso nel vuoto, a chiedersi: cosa mi sta sfuggendo? PerchĂ© sĂŹ, c’Ăš quell’unico nome, quell’unica informazione importantissima senza la quale sarebbe impossibile far capire all’interlocutore ciĂČ di cui si sta parlando.
E la questione diventa ancor piĂč spinosa se l’argomento in questione deve essere esposto durante un esame e l’interlocutore Ăš un professore. Secondo alcune ricerche condotte in America, ci ricordiamo di un’informazione perchĂ©Â risalta o perchĂ© puĂČ essere ricondotta a elementi ricorrenti nella nostra vita, nelle nostre conoscenze basilari o che si ripete spesso.
Esaminiamo il caso di una persona che si approccia per la prima volta alla fisica, come spiega Sean Kang, ricercatore presso il Dartmouth College. L’inesperto probabimente non riuscirĂ a memorizzare facilmente informazioni ritenute molto semplici da chi studia la materia da anni. La spiegazione Ăš semplice: il novellino non ha nel cervello conoscenze pregresse alle quali allacciarsi.
Allo stesso modo, dimenticare qualcosa Ăš un processo assolutamente naturale. Il cervello umano potrebbe fare una cernita delle informazioni piĂč o meno utili, mantenendo quelle che riutilizzeremo con maggior probabilitĂ ed eliminando le altre.
Esistono dei metodi per migliorare la nostra memoria? Certamente, eccone alcuni.
- Una buona notte di sonno. Avete letto bene. Ă consigliabile dormire dalle 7 alle 9 ore ogni notte per mantenere un ottimale stato mentale. Dormire poco o male danneggia alcuni processi fondamentali nell’immagazzinamento dei ricordi.
- Fare esercizio fisico. Fa bene in ogni caso e a chiunque, ma ancor di piĂč quando si inizia a notare un deterioramento della memoria. In uno studio condotto su un gruppo di donne di mezza etĂ si Ăš notato come fare esercizio fisico regolarmente abbia bloccato la perdita di memoria e aumentato le capacitĂ linguistiche.
- Repetita iuvant. Imparare e leggere piĂč volte un’informazione aiuterebbe i processi di immagazzinamento dei ricordi. Guardare un documentario oggi per poi leggere un’informazione su quell’argomento tra qualche giorno e parlarne poco dopo con un collega aiuterebbe a memorizzare l’argomento in modo piĂč efficace.
- Mettiti alla prova. Mettersi alla prova non soltanto consente di capire cosa si sa e cosa non si sa, ma aiuta anche a trovare le informazioni memorizzate con piĂč facilitĂ e a creare delle connessioni tra loro.
- Costruisci il tuo “castello della memoria”. Il concetto non Ăš nuovo, si tratta di un approccio giĂ sperimentato dai latini e ripreso piĂč volte da Sherlock Holmes. Il trucco Ăš quello di visualizzare ciĂČ che si vuole ricordare e posizionarli in diversi punti della casa o di altri posti a te gamiliari.
- Tecnice di memorizzazione. Ă piĂč facile memorizzare qualcosa se collegata a ciĂČ che si trova giĂ nella nostra memoria. Sarebbe come creare un “ponte” tra due informazioni. Per esempio, per chi deve memorizzare la parola spagnola zumo (succo), sfruttare l’assonanza con sumo e pensare a un lottatore di sumo che beve un succo.
- Prestare attenzione. La concentrazione Ăš importantissima. Chi non si concentra riduce la possibilitĂ che un’informazione venga immagazzinata nella memoria a lungo termine. E per dimostrare che ciĂČ Ăš vero, quanti di voi, senza guarare nelle proprie tasche, saprebbero dire con esattezza cosa si trova su una moneta da venti centesimi o descrivere alla perfezione una banconota da venti euro?
- Trovare l’utilizzo nella vita di tutti i giorni. La matematica Ăš difficile, non si discute, ma tutti noi abbiamo imparato a fare le addizioni anche abbastanza rapidamente. PerchĂ©? Ci torna utile nel corso della giornata. Per riuscire a far funzionare meglio la memoria, quindi, basterebbe trovare un’applicazione pratica per ciĂČ che si sta tentando di imparare… e utilizzarlo.