Università di Catania

UNICT – SiMaSeed: il progetto per tutelare la biodiversità siculo-maltese

Presentato il progetto SiMaSeed che mira a proteggere le biodiversità siciliane e maltesi e che vede coinvolta l'Università di Catania.

È stato presentato martedì 8 maggio all’Orto Botanico dell’Università di Catania il progetto SiMaSeed  – Tutelare le biodiversità nei siti della rete di Natura 2000 in Sicilia e Malta attraverso le banche del germoplasma e il rafforzamento delle popolazioni finanziato dal programma interreg Italia – Malta 2014-2020.

“Il progetto si propone di contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità con tecniche di conservazione in situ ed ex situ nelle banche del germoplasma – hanno spiegato le docenti Anna Guglielmo e Antonia Cristaudo dell’Università di Catania -. Lo scopo è migliorare lo stato di salute della flora selvatica e di rafforzare le popolazioni di specie rare e/o minacciate negli habitat della Rete Natura 2000, in Sicilia e Malta, isole che custodiscono un grande patrimonio di biodiversità mediterranea. Il progetto, inoltre, servirà da link tra la ricerca scientifica e le sue applicazioni promuovendo l’impiego di piante autoctone nel restauro ambientale, nel verde pubblico e nel settore vivaistico”.

Il progetto consentirà, come ha spiegato il prof. Pietro Pavone, responsabile della sezione “Biologia vegetale” del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania, di “tutelare e conservare nelle banche del germoplasma buona parte delle 3.500 specie vegetali presenti in Sicilia e le 1.100 a Malta che in questi decenni sono state censite nel corso delle ricerche condotte dall’Ateneo di Catania e in particolar modo dal prof. Salvatore Brullo”.

A seguire la prof.ssa Alessandra Gentile dell’Università di Catania, delegata del rettore alla Ricerca, ha sottolineato “la necessità di una integrazione tra le istituzioni nel campo della formazione, ricerca e trasferimento dei risultati della ricerca stessa e la collaborazione, già avviata da tempo, con l’Università e con il Ministero dell’Agricoltura maltesi confermano la strada intrapresa in questo anni dal nostro ateneo”. E sull’importanza del progetto ha aggiunto che “la conservazione del materiale genetico delle specie vegetali è fondamentale per il futuro dei giardini e degli habitat della Rete Natura 2000”.

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Il prof. Rosario Sinatra dell’Università di Catania, delegato del rettore alle Politiche di sviluppo nel bacino del Mediterraneo, invece, ha evidenziato “l’importanza del Programma Interreg Italia-Malta 2014-2020, che vede l’Università di Catania impegnata in 7 progetti, per la ricerca e il trasferimento delle innovazioni sui territori interessati”. Ma ha anche auspicato “un maggiore impegno dell’Ateneo catanese che punta a ricoprire un ruolo da protagonista nella futura piattaforma del Mediterraneo”.

Nel corso della presentazione sono intervenuti per i partner Joseph Buhagiar (Università di Malta), Giancarlo Perrotta (Dipartimento della Regione Siciliana dello Sviluppo Rurale e Territoriale), Anthony Zammit (Ministero di Gozo) e Letizia Ferlito (Università di Catania) e, inoltre, anche l’assessore all’Ecologia del Comune di Catania, Rosario D’Agata, e per “Ribes”, la Rete Italiana Banche del Germoplasma, Sara Magrini.