Secondo dati Istat, la crescita degli investimenti e il piccolo rialzo dei consumi non riesce a far risvegliare per bene l’economia siciliana, che rimane ancorata alla crisi decennale. Infatti, quei posti di lavoro creati negli ultimi tre anni sono effettivamente precari e offrono un basso salario, causando un dato veramente negativo: ben 200 mila famiglie vivono in povertร assoluta, con un totale di 600 mila persone che contribuiscono all’aumento della disuguaglianza sociale, creando un vero e proprio divario economico tra gli stessi isolani.
Il report di Diste Consulting, che analizza la situazione economica dell’Isola – sulla base dello studio dell’Istat – ha fornito dei nuovi dati in sede dell’Assessorato dell’economia siciliana, a Palermo. Innanzitutto, i posti di lavoro e il tasso occupazionaleย sono aumentati rispetto ai due anni precedenti: infatti, gli occupati sono stimati a 1 milione 363 mila, in aumento di 12 mila unitร . Una cosa che spicca, in tale contesto, รจ che si rileva una vera e propria senilizzazione del mercato del lavoro: l’etร media dei lavoratori รจ passata dai 40 anni (nel 2007) ai 44 anni (nel 2016).
Ma un problema assai piรน grave รจ quello della disoccupazione giovanile. Mentre ilย tasso di disoccupazione generale ha toccato quota 21,5%, 0,6 punti in meno dellโanno precedente, ma ben 8,7 punti in piรน di dieci anni prima; quella giovanile tocca il 58%, concentrandosi su una fascia di etร tra i 25 e i 44 anni (soprattutto per la componente maschile).
L’investimento in risorse ed attrezzature, in mezzi di trasporto, in costruzioni, la moderazione del consumo da parte delle famiglie e l’aumento della produzione da parte dell’industria, sono piccoli passi per uscire dal periodo nero che ha caratterizzato e sta caratterizzando la Sicilia, ma ancora non efficienti. Tuttavia, i prospetti per il 2018 sono piรน che positivi, soprattutto in merito all’occupazione, che si prospetta un aumento di 14 mila posti di lavoro e la diminuzione della disoccupazione di uno 0,5%.