Nel futuro di WhatsApp ci sarà un alert che mette in guardia da spam e fake news.
Gli utenti di WhatsApp, ormai più di un miliardo al giorno, sono spesso soggetti a catene di Sant’Antonio ricevute e girate ai contatti amici, intasando spesso le memorie degli smartphone, ma soprattutto rischiando di inciampare in qualche trappola spam.
L’alert antibufala, proprio in questi giorni, sembra essere testato un po’ a nostra insaputa, per valutare il rischio che molto spesso corriamo di infettare i nostri cellulari. La necessità nasce dall’inoltro ripetitivo dello stesso messaggio, come avviene con le suddette catene. Si tratterebbe di una funzione che andrebbe ad arginare l’ampia diffusione di notizie bufale. Infatti molto presto potrebbe arrivare un aggiornamento della chat che risolve questi problemi grazie ad un avviso su alcuni messaggi.
L’avviso dovrebbe contenere queste parole: “È già stato inoltrato molte volte”. Lo stesso alert verrebbe inviato anche a chi ha già inoltrato quel messaggio più volte, per informarlo di essere un blocco – volontario o involontario – di quella catena di Sant’Antonio. Secondo quanto scritto da alcuni blog specializzati, dunque il messaggio di avviso sarebbe visibile agli utenti sia al momento della ricezione dello spam, sia quando l’utente sta per inoltrarlo ad altri contatti. Nessun membro dell’app di messaggistica si è fatto portavoce di questa possibile novità all’interno di WhatsApp, quindi bisogna attendere notizie ufficiali per tranquillizzare in maniera sicura gli utenti.
Tra le bufale e catene più diffuse, che molti ricorderanno di aver ricevuto almeno una volta nella vita: “Se hai un cuore condividi”, “Se anche tu sei vittima di questo imbroglio, invia questo messaggio a cinque contatti” oppure, “WhatsApp diventerà a pagamento. Se hai almeno 20 contatti, manda questo messaggio a loro”. Scopi di catene di questo tipo è dettato dalla divulgazione di finti sconti promozionali o dall’esigenza di diffondere informazioni non vere. Questo tipo di spam, che possiamo ribattezzare 2.0, non si limita più alle caselle di posta, ma ha trovato spazio anche sull’app di messaggistica.
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