I quattro rettori delle università siciliane hanno incontrato a Palazzo d’Orleans, il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci. Come ha affermato lo stesso presidente su La Sicilia, l’incontro ha segnato: “L’inizio di un percorso, nuovo, per avviare una reciproca collaborazione tra la Regione e il sistema accademico siciliano”. Gli argomenti che i quattro rettori hanno portato avanti durante l’incontro riguardano, in particolare, l’edilizia residenziale per i fuori sede, le borse di studio, la ricerca, il miglioramento dei servizi e la creazione di un miglior ponte di connessione tra università e lavoro.
Hanno presenziato all’incontro Fabio Mazzola, prorettore vicario di Palermo, Francesco Basile di Catania, Pietro Navarra di Messina (con il prorettore Emanuele Scribano) e Giovanni Puglisi della “Kore” di Enna. Erano, inoltre, presenti anche e gli assessori alle Finanze, Gaetano Armao, all’Istruzione e Formazione professionale, Roberto Lagalla e alla Salute, Ruggero Razza e il segretario generale della Presidenza della Regione, Maria Mattarella.
Durante il meeting si è posto l’accento sull’importanza dell’istruzione e della ricerca universitaria, base d’appoggio fondamentale per una buona formazione e per una migliore speranza di impiego. Si è ribadito di circoscrivere, inoltre, la “fuga dei cervelli”, un fenomeno che in Sicilia è oramai diffuso a macchia d’olio: un terzo degli studenti dell’isola (51.560) sceglie di iscriversi all’università fuori, con una predilezione per gli atenei della Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia Romagna e Piemonte.“Dobbiamo invertire questo trend – è stato sottolineato da tutti – puntando sull’attrattività delle università, ecco perché questa interlocuzione vogliamo sia costante, con un confronto, se necessario, anche critico. Vogliamo contribuire a rendere i nostri atenei maggiormente apprezzabili per evitare “una mobilità passiva”, con perdita di capitale umano”.
Il presidente Musumeci ha ascoltato le richieste dei rettori, dichiarando che l’università è un punto di riferimento di grande importanza per chi governa e, in questo senso, la Regione non deve essere considerata come una “semplice erogatrice di risorse”. “Le università siciliane – ha affermato Musumeci – possono diventare polo di attrazione per gli studenti stranieri provenienti anche da Paesi lontani come la Cina. Dobbiamo cogliere l’opportunità della centralità dell’Isola nel bacino euroafroasiatico per ricavarne una ricaduta in termini economici di crescita del territorio».
Sin dai prossimi giorni saranno riuniti tavoli tematici che interesseranno un’ampia parte dell’amministrazione regionale e si prevede già un altro incontro tra i quattro rettori a seguito dell’approvazione del Bilancio e della legge di stabilità del 2018.