Lo stanziamento, previsto dal bando Prin 2017, è il più alto di sempre e valorizzerà i giovani e il Mezzogiorno.
La ricerca finalmente prende una bella boccata d’ossigeno. Dopo anni di “carestia”, sono infatti in arrivo ben 391 milioni di euro. La novità importante è che una parte di questi fondi verrà riservata alla valorizzazione degli Under 40 e del Sud.
Questo rappresenta lo stanziamento più alto di sempre, ed è previsto dal bando Prin (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale) 2017 già presente sul sito del Miur dal 27 dicembre. Un importo così alto è ritenuto dalla Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, e dal Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, un importante risultato, in quanto è stato possibile raccogliere fondi da vari settori. Infatti i 391 milioni comprendono anche 250 milioni frutto di un’intesa fra Miur, Mef e Istituto Italiano di Tecnologia (Iit).
È sicuramente un risultato rilevante, come afferma la stessa Ministra Fedeli: “Stiamo dimostrando concretamente che per noi gli investimenti in formazione, ricerca e innovazione sono fondamentali. Destinare 391 milioni alla ricerca di base significa mettere a disposizione delle ricercatrici e dei ricercatori, che si dedicano con passione e determinazione a questa straordinaria attività, gli strumenti necessari per andare avanti con successo”. Ma oltre alla cifra, c’è un altro aspetto da sottolineare, una parte dei fondi sarà destinata a supportare il lavoro di ricerca dei giovani e a valorizzare il Sud, con l’obiettivo di rendere più competitivo il nostro Paese. È la stessa Ministra Fedeli a puntualizzarlo: “abbiamo scelto di prevedere nel bando delle linee di intervento riservate rispettivamente alle aree del Mezzogiorno e alle ricercatrici e ai ricercatori under 40, a tempo determinato e indeterminato. Una scelta strategica per il futuro dell’Italia”.
A questo si aggiungono le parole del Ministro Padoan, pronte a sottolineare come la ricerca e l’innovazione siano “un motore fondamentale per la crescita e la modernizzazione del Paese, priorità per le quali il governo si è sempre impegnato. Senza la ricerca, e soprattutto la ricerca di base, non sarebbero neanche ipotizzabili obiettivi volti ad accrescere il benessere dei cittadini. Sostenere la ricerca, poi, significa avere un’attenzione particolare verso i giovani ed aprire loro la strada per un’occupazione di qualità e duratura’’.
Le domande per ottenere i fondi si potranno presentare dal 15 febbraio al 29 marzo 2018. Il bando PRIN si caratterizza per alcuni aspetti innovativi, come la possibilità di presentare i progetti estesa al personale, oltre che delle Università, anche degli Enti pubblici di ricerca vigilati dal MIUR. I progetti saranno valutati in due fasi e tutta la procedura sarà gestita esclusivamente per via telematica.
Inoltre sono previste tre linee d’intervento: linea principale, con una dotazione di 305 milioni; linea giovani, con una dotazione di 22 milioni; linea Sud, con una dotazione di 64 milioni. La ripartizione dei fondi tra le diverse aree scientifiche è così determinata: Scienze della vita, 140 milioni di euro; Fisica, Chimica, Ingegneria, 140 milioni di euro; Scienze umanistiche, 111 milioni di euro.
Ciascun progetto, di durata triennale, può prevedere un costo massimo di euro 1.200.000 e un numero di unità di ricerca variabile tra 1 e 6. Il finanziamento è assegnato all’Ateneo/Ente sede di ogni unità di ricerca.