Si è concluso, con una cerimonia presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Ateneo catanese, il Premio Pirandello indetto dall’Ersu di Catania, giunto quest’anno alla sua sesta edizione e riservato agli studenti universitari.
Il primo premio, dal valore di 1.500 euro, è andato alla studentessa madre Grazia Maria Rita Cambria che ai microfoni si è detta molto sorpresa del primo posto: “Non ho pianificato quanto scritto, man mano buttavo giù le idee, correggendo e sistemando in quanto il limite massimo imposto era quello delle 4.000 battute. Come spenderò i soldi? Sicuramente l’idea è quella di metterli da parte per un master in futuro, ma avendo una bambina di due anni ci daremo alla pazza gioia“, ha chiosato ridendo nelle battute finali.
Il secondo posto è andato alla studentessa Bianca Trichini, mentre sull’ultimo gradito del podio si è piazzata Monica Coco, con i premi di 1.000 e 500 euro rispettivamente. Sono stati inoltre premiati dalla giuria, composta dalla professoressa Sarah Zappulla Muscarà (presidente), Giancarlo Magnano San Lio, Sissi Sardo e Gloriana Orlando, con menzioni speciali gli studenti Gianluca Furnari, Eleonora Bufalino, Sonia Scardaci, Marta Principato, Alessia Costanzo, Sara Mangano, Costanza Agnello.
Ai microfoni di LiveUnict si è dichiarato molto soddisfatto anche il presidente dell’Ersu Alessandro Cappellani: “Un evento a costo zero, con gli ospiti che presenziano gratuitamente per ossequiare i ragazzi e lo fanno con generosità e serietà. Siamo contenti perché è andato molto bene e cerchiamo di offrire un palcoscenico importante in città ai ragazzi, nella quale hanno possibilità di esprimersi e di essere anche premiati con qualche soldino, nella speranza implicita che vadano a qualche studente che ne abbia bisogno. A fine gennaio inoltre riproporremo il premio sulla Giornata della Memoria“.
Infine una battuta anche sulle borse di studio “È importante che i ragazzi capiscano – continua il Presidente Cappellani – che quest’anno non stiamo dando meno borse di studio, ma che negli ultimi due anni, stringendo e tagliando tutte le spese ritenute superflue, dalle auto alla chiusura di strutture inutili, siamo riusciti a coprire il 100% delle borse richieste; invece con i fondi che ci dà lo stato ogni anno, riusciamo a coprire mediamente il 50%. Ci impegneremo profondamente e con lo stesso rettore Basile ce ne andremo a Palermo per sollecitare la questione“.