Le celebrazioni della Patrona di Catania hanno ottenuto il riconoscimento ufficiale di “Eredità Immateriale” nell’elenco Reis. Adesso si procede verso l’ammissione al registro Unesco.
Il sindaco Enzo Bianco e l’arcivescovo Gristina si ritengono soddisfatti del successo finalmente ottenuto. Da oggi in poi, infatti, la Festa di Sant’Agata, celebrata e seguitissima non soltanto dai catanesi, ma ammirata anche da turisti e visitatori, sarà da considerarsi “Eredità Immateriale”, entrando così nel registro Reis (Registro dell’Eredità Immateriale della Sicilia).
Dopo un lungo lavoro del comitato per l’organizzazione della festa, composto da Giuseppe Barletta, Carlo Zimbone, Roberto Giordano, Filippo Donzuso, Domenico Percolla, Teresa Di Blasi e Luigi Maina, la documentazione è stata presentata a maggio alla commissione esaminatrice, che l’ha ritenuta positivamente, attestando l’importanza e unicità di un culto ancora attivo in Sicilia e dalla straordinaria partecipazione. La commissione ha premiato, infatti, la capacità di mantenere inalterati gli elementi che connotano la tradizione e che traspaiono ampiamente dai riti collettivi, non trascurando anche il corredo di folklore, scenografia e suoni.
“Siamo molto soddisfatti”, dichiara Francesco Marano, che guida il comitato, “poiché il riconoscimento nel Registro delle Realtà Immateriali è la conseguenza naturale della grandezza di questa festa che rappresenta Catania in tutto il mondo.“
Adesso non resta che procedere verso il riconoscimento della festa a patrimonio dell’umanità Unesco, ha sostenuto ancora Marano, che ha aggiunto “l’inserimento nel registro regionale è un passaggio necessario per lavorare ad un ambizioso progetto: il riconoscimento della Festa come Bene dell’Umanità Unesco. Non sarà facile ma ci proveremo, anche se l’iter è assai lungo e complesso e necessità di un coinvolgimento di tutta la città.“