È stato un tour ricco di soddisfazioni quello di Mannarino, che si è concluso in grande stile a Taormina l’1 settembre.
Il più famoso Teatro antico siciliano ha ospitato l’ultima tappa di “Apriti Cielo Tour” ed ha fatto da cornice a una serata ricca di emozioni. Il concerto si è aperto con la bellissima esibizione di Simona Sciacca, talento made in Sicily e corista dello stesso artista, che ha fatto ballare e riscaldare tutto il pubblico. Simona ha voluto omaggiare la sua Terra e la sua tradizione musicale, attraverso le canzoni più famose di Rosa Balistreri.
Dopo le 21.30 arriva lui. Vestito di nero, con il suo inseparabile cappello. Mannarino apre il suo tour con L’impero, che ha fatto scatenare in aria una moltitudine di cellulari pronti a riprendere l’esordio. La cosa non passa inosservata nemmeno all’artista che, qualche secondo dopo l’avvio dell’esibizione, si interrompe e chiede di mettere via gli smartphone per godersi il momento emozionante. Dopo questa breve interruzione, il concerto prosegue con Aprili cielo, Il monte e Gli animali.
Siamo appena all’inizio ma lo spettacolo regala la prima piacevole sorpresa. E infatti è la volta di Babbalù quando sale sul palco Andrea Cavalli, la piccola che apre il brano con la sua voce e annuncia di voler far anche lei la cantante. Dopo tocca ad Arca di Noè che fa letteralmente scatenare il pubblico in un ballo irrefrenabile. Mannarino e le sue due coriste si scatenano sul palco sventolando una bandiera irriconoscibile: è fatta di mille colori, contiene al suo interno i pezzi di tante altre bandiere. Dopo i cellulari, è questo il secondo messaggio che Mannarino vuole lanciare.
Sono diversi gli ospiti che si succedono sul palco del Teatro antico. Dopo la piccola Andrea Cavalli, Mannarino invita anche Tony Canto, autore e compositore, che racconta una storia, quella del Terremoto del 1908. E poi ancora Me so’ mbriacato, Mary Lou, Statte zitta e Vivere la Vita. Si balla, si ride, si sogna.
Il pubblico, attanagliato da un turbine di sensazioni, si è affidato totalmente a Mannarino per farsi trasportare dentro “Apriti Cielo Tour”. E Alessandro non si è tirato indietro, si è dimostrato assolutamente all’altezza di questo ruolo: come un uragano è passato dai motivi più lenti a quelli più veloci tenendo sempre per mano i suoi spettatori.