Una serata per mantenere vivo l’esempio di Giuseppe Fava: in occasione dell’anniversario della nascita del giornalista catanese, Leo Gullotta leggerà alcuni brani tratti dai suoi scritti.
La Fondazione Giuseppe Fava, nata nel 2002 a Catania, celebra il 92° anniversario della nascita di Giuseppe Fava con una serata speciale: giovedì 14 settembre alle 20:30, Leo Gullotta leggerà Giuseppe Fava nella suggestiva location del Teatro Greco Romano di Catania. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.
“Uno degli uccisi della mafia, un giornalista che ha scritto articoli e libri meravigliosi: amico mio, amico di tantissimi, persona pulita, gioiosa e autentica”. Con queste parole, nel corso di una trasmissione andata in onda su Rai 3, l’attore catanese Leo Gullotta aveva ricordato l’amico Giuseppe Fava. Tra gli attori del docufilm “I ragazzi di Pippo Fava” (2014) e già interprete di molte opere di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Luigi Pirandello, Luigi Capuana, Pippo Fava, Andrea Camilleri, l’attore catanese torna a leggere gli scritti di Pippo Fava con alcuni brani tratti da “I Siciliani” e il testo dell’opera prima “L’Innocente”.
Fondatore e Direttore de “I Siciliani”, giornale antimafia siciliano, Fava fu ucciso da Cosa Nostra il 5 gennaio 1984 con cinque colpi di pistola davanti al Teatro Stabile di Catania. Famosissime sono le inchieste della sua rivista che, costantemente, denunciava piccole e grandi storie di mafia, tra cui quella, firmata da Fava stesso e che probabilmente gli costò la vita, intitolata “I quattro cavalieri dell’apocalisse mafiosa”: un’inchiesta-denuncia sulle attività illecite di quattro imprenditori catanesi: Carmelo Costanzo, Gaetano Graci, Mario Rendo e Francesco Finocchiaro, cavalieri del lavoro strettamente collegati con il clan del boss Nitto Santapaola.
Instancabile fautore della verità, Fava sosteneva che “un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza e la criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente all’erta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo”.