Sono alla portata di tutti i fatti che – sfortunatamente – hanno reso la nostra Circonvallazione ancor più nota di quanto non sia già. In questi giorni, stanno svolgendo numerosi sopralluoghi per capire cosa cambiare e come farlo, nel più breve tempo possibile.
La Circonvallazione è forse uno dei tratti di strada più pericolosi di Catania: un rettilineo lunghissimo, caratterizzato da pendenza, rari cartelli perlopiù invisibili, pochissimi passaggi pedonali dei quali solo due con chiamata pedonale. Il tutto, caratterizzato dall’inciviltà e dall’alta velocità, ovviamente irrispettose dei limiti consentiti, che rendono questa strada tristemente nota per la sua altissima media di incidenti: circa 12-15 al giorno, secondo i dati, per non contare i numerosissimi tamponamenti.
Scopo di questa indagine è ascoltare tutti, capire le esigenze, far sì che residenti e – soprattutto – studenti (ricordiamo che nella zona è presente la Cittadella, con le sue facoltà scientifiche ed il Policlinico) possano muoversi in totale sicurezza, senza aver paura ad attraversare una strada o rischiando la propria vita. Inoltre, si sta cercando di rendere la strada mai intasata, cosa che, specialmente all’ora di punta, puntualmente avviene.
Le proposte attualmente sono tante: vi spicca quella del presidente della commissione al Bilancio Vincenzo Parisi, ovvero la reinstallazione del ponte al viale Doria, oppure ancora, rivolgendosi agli studenti, lo spostamento del ponte pedonale presente ai Due Obelischi nella zona della Cittadella, così che nessuno studente sia costretto ad attraversare i due fiumi in piena che caratterizzano le due corsie di marcia della Circonvallazione. Perché, aggiunge, non si possono curare tutti i mali, e anche quando la strada potrà essere in totale sicurezza, il motociclista o l’automobilista irrispettoso dei segnali, dei semafori o delle semplici regole di convivenza civile, ci sarà sempre.
Il presidente della commissione Giuseppe Castiglione ha dichiarato di voler consegnare ai cittadini una strada che sia sicura per tutti. Ed è ciò che, soprattutto da studenti, ci auguriamo per far sì che tragedie come quella di Danilo non accadano mai più.