Come molti ormai sanno, nella notte tra l’uno e il due giugno il ministero dell’istruzione ha pubblicato il bando per l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto, tramite il quale i neolaureati potranno da settembre insegnare come supplenti nelle scuole e coloro che si trovano già iscritti possono invece aggiornare la propria posizione mediante nuovi punteggi ed attestati.
Tuttavia la scadenza molto ravvicinata del 24 giugno ha fatto sì che tutti i laureandi di luglio non potranno iscriversi in graduatoria e di conseguenza non potranno iniziare a perseguire il loro sogno. Così un cospicuo numero di futuri insegnanti – circa 500 – ha iniziato a mobilitarsi sul web facendo sentire la propria indignazione e lanciando sui social l’hashtag #iononpossoinsegnare, con il quale desiderano mobilitare anche l’opinione pubblica. “In questi ultimi anni ne ho viste di tutti i colori” racconta Marika, laureanda all’università di Milano di 27 anni, “nella mia università hanno diminuito appelli di esami e sessioni di laurea e a causa delle materie extracurriculari ho ritardato ulteriormente la laurea“. Infatti molti studenti hanno dovuto differire la propria laurea non solo per la tesi di natura sperimentale, che notoriamente richiede un tempo di lavoro maggiore, ma anche per la scelta di crediti extra che permettono l’inserimento nelle nuove classi di concorso. Altri hanno differito la laurea perché lavorano, cosa che permette loro di mantenere affitto e studi, come Viviana, laureanda di Roma di anni 30: “Lavoro nelle scuole con progetti educativi e di scrittura creativa: da sempre ho voluto insegnare e spero che questo nuovo ostacolo, che sembra impossibile da abbattere, non mini la mia determinazione in tal senso“.
I laureandi si sono rivolti anche ad assistenze legali specializzate e ai vari sindacati del territorio nazionale, ottenendo qualche tiepido aiuto ma nulla di concreto. Le loro rivendicazioni si basano sul principio di non discriminazione, dal momento che il mancato inserimento di una clausola di riserva nel bando delle graduatorie riservata ai laureandi non permetterà loro di iniziare a fare supplenze dal prossimo anno scolastico. Il fatto poi che l’apertura delle graduatorie non verrà più rinnovata fra tre anni, come si era fatto finora, costituisce un altro ostacolo insormontabile. Mediante questo hashtag, dunque, accompagnato da messaggi rivolti al governo, intendono chiedere una pronta risposta del ministero, in attesa che vengano fornite maggiori assistenze e delucidazioni.
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