CATANIA – Arrivano i Giochi della Chimica: “La Chimica non è un aggettivo, è una scienza”

Giochi della Chimica e Olimpiadi della Chimica per diffondere nel mondo l’importanza della cultura chimica. 

Sabato 29 aprile, come avviene ormai da 25 anni, saranno svolti in tutta Italia i “Giochi della Chimica” . Secondo quanto deciso dalla sezione siciliana della “Società di Chimica italiana”, in Sicilia le attività si terranno presso le università di Catania, Palermo e Messina e presso l’istituto superiore Russo di Caltanissetta. La prova sarà somministrata dalle 10.00 alle 12,30 sotto forma di un test a risposta multipla uguale in tutta Italia. A partecipare saranno 553 studenti provenienti da 62 scuole superiori che saranno divisi in tre diverse categorie.

La premiazione dei primi classificati è prevista per il 12 maggio presso il Dipartimento di Scienze Chimiche di Catania. Gli stessi, dal 17 al 19  maggio, a Roma parteciperanno alle finali nazionali. Le menti più brillanti saranno, inoltre, selezionate per gli allenamenti che si svolgeranno a Pavia, propedeuticamente alle Olimpiadi in programma dal 6 al 15 luglio in Thailandia.

L’evento mira a valorizzare la cultura chimica nel mondo. “C’è una grave carenza di cultura chimica di cui avrebbero grande bisogno anche i politici, i magistrati e i giornalisti – ha dichiarato a La Sicilia il prof. Giuseppe Musumarra, presidente della sezione siciliana della Società Chimica – Basti un esempio l’espressione ‘gas chimici’. Si usa in continuazione, in un’accezione negativa, ed è un concetto insensato perché tutti i gas sono chimici anche l’ossigeno. Tutti noi siamo chimica. Bisognerebbe invece definirli ‘gas tossici’ o ‘gas letali’. È un problema di cultura e prima ancora di linguaggio. La chimica è una scienza, come la fisica e la biologia, ma ha una difficoltà specifica, quella per cui, come nel greco, bisogna conoscerne l’alfabeto. Nella chimica le lettere dell’alfabeto sono gli atomi che combinati secondo una logica precisa, formano le molecole che sono un insieme di atomi”.

Oltre al problema del linguaggio, il prof. Musumarra evidenzia che le difficoltà della Chimica sono dovute anche al suo essere una scienza relativamente giovane rispetto alla Matematica e alla Fisica. Altra difficoltà sarebbe data dal fatto che spesso l’idea della Chimica è associata a concetti negativi. “La Chimica non è un aggettivo, è una scienza. – continua il prof. Musumarra –  È l’uso che si fa della scienza che viene confuso con la scienza stessa. Nessuno parla di guerra fisica, ma di guerra nucleare, mentre l’energia nucleare è uno dei capitoli della Fisica. È l’uomo che la usa per fare la guerra. Invece oggi si fa l’associazione per cui tutto quello che è biologico è buono e bello, mentre quello che è chimico, batteriologico e nucleare è negativo e pericoloso. E questo è frutto dell’ignoranza perché noi siamo fatti di chimica, la natura è chimica e senza la chimica non si potrebbero studiare la medicina né la biologia. Ed è per questo che la Società Chimica italiana si occupa anche dell’immagine di questa scienza”.

La chimica in realtà ha un particolare riguardo nei confronti dell’ambiente e del contenimento dell’inquinamento dovuto alle industrie. La Società di Chimica italiana, infatti, condanna l’uso delle armi chimiche e i notevoli livelli di CO2 che si trovano nella nostra atmosfera, i più alti da 800.000 anni a questa parte. “Oggi – conclude il prof. Musumarra – un buon chimico industriale deve tener conto della sostenibilità ambientale ed economica del processo chimico. Per questo la Chimica studia l’energia solare, che ha anche il grande vantaggio che la materia prima è gratuita. Per questo ogni processo è studiato secondo il criterio dell’economia circolare per cui bisogna elaborare un progetto dalla nascita alla sepoltura”.

 

Simona Lorenzano

Cresciuta ad Agrigento, terra in cui ha respirato la grecità a pieni polmoni, consegue la maturità presso il Liceo Classico Empedocle. La passione per la salute e il benessere la spingono a laurearsi in Infermieristica a Catania. Scrive su Live UniCT sin dal primo anno di università e continua a coltivare il suo amore per la scrittura, la musica e le discipline umanistiche. Per citare Plinio il Vecchio: “Non lasciar passare neanche un giorno senza scrivere una riga”.

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