Il cervello, si sa, è un organo meraviglioso: è la macchina che ci tiene in vita (oltre ovviamente al cuore) e ci permette di essere ciò che siamo. Vengono continuamente condotte ricerche che ci mostrano ogni volta come non si finisca mai di imparare su questa macchina vitale e anche il recente studio messo in atto dai ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia è da tenere assolutamente in considerazione.
Lo studio in questione, pubblicato peraltro su “Journal of Neuroscience”, è stato messo in atto da tre team di ricerca guidati rispettivamente da Francesca Cella, Alessio Del Bue e Andrea Barberis e dimostra come il nostro cervello subisca delle vere e proprie riorganizzazioni mentre viene sottoposto all’apprendimento e alla memorizzazione di concetti: sembra che l’apprendimento modifichi infatti le nostre sinapsi, ovvero i collegamenti tra neuroni, che tendono a “gonfiarsi” e ad aumentare il numero di proteine recettori che andranno a raggrupparsi in piccoli “isolotti”. Tale ricerca dimostra dunque che le sinapsi non sono affatto invisibili come spesso si pensa, ma è possibile per l’uomo vedere tali connessioni e le modifiche strutturali che queste apportano su loro stesse sulla scala dei nanometri grazie alle nuove tecnologie di microscopia ottica.
Oltre a dare nuovi importanti sviluppi sulle diverse funzioni del cervello, questa ricerca risulta essere fondamentale anche per la comprensione di alcuni disturbi come l’epilessia o l’autismo. Di sicuro, un altro grande traguardo è stato raggiunto nel campo scientifico, sperando che possa essere un ulteriore trampolino di lancio per altre nuove ed importanti scoperte.