Si è tenuto il convegno “Crisi della rappresentanza e nuove dinamiche della regolazione – Le prospettive della democrazia pluralista in Europa”, organizzato dal dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania e moderato dal prof. Fabrizio Sciacca, con il patrocinio della Camera amministrativa siciliana, dell’Unione nazionale Avvocati amministrativisti, della Fondazione Nuovo Mezzogiorno e dell’Ordine degli Avvocati di Catania. All’evento era presenta anche il rettore Francesco Basile, che ha avviato una riflessione sul rapporto tra giovani e istituzioni cittadine.
“La crisi della rappresentanza – spiega il rettore Basile – è una problematica molto sentita dai cittadini che ormai, come dimostrano le vicende politiche recenti, non si sentono più rappresentati in Parlamento. Per questo è indispensabile un confronto serrato tra gli studiosi per comprendere meglio alcuni processi che consentano di avvicinare nuovamente i giovani alla politica, sentendo le istituzioni meno lontane. A differenza delle generazioni precedenti, i giovani rifuggono gli ideali politici, si astengono dal voto, non comprendono più la politica e le strutture che governano il nostro Stato e l’Europa. A queste emergenze si risponde anche con la formazione e l’aggiornamento, e il nostro Ateneo con il suo dipartimento di Scienze politiche e sociali può offrire loro opportune e importanti occasioni di crescita”.
Riguardo le difficoltà operative legate, il costituzionalista Felice Giuffrè ha aggiunto: “All’incapacità dei parlamenti di esprimere la rappresentanza politica del Paese e le istanze della comunità e quindi anche dei tradizionali circuiti dello Stato di diritto che portano alla determinazione delle leggi e dell’indirizzo politico. Un fenomeno non solo italiano, ma anche inglese e adesso anche americano. I Parlamenti sono sempre più esautorati dei loro poteri, basti pensare che le decisioni sono ormai condizionate da istituzioni extra-statali e anche perché il Parlamento rinuncia ad esercitare la regolazione in determinate materie complesse assegnandole ad Autorità amministrative indipendenti come l’Anac o al Consob. Situazioni che spingono i cittadini a trovare nuovi canali di rappresentanza proprio in seno a queste nuove autorità amministrative indipendenti”.
Il prof. Antonio Ruggeri dell’Università di Messina ha precisato che “la radice della crisi della rappresentanza sta proprio nel rappresentato e nel rapporto tra governanti e governati. Da molto tempo il potere governativo è in crisi e appare indispensabile una modifica della Costituzione per evitare il continuo ricorrere ai decreti-legge e leggi-delega che di fatto hanno abbattuto il potere del Parlamento”.