Si estenderà sul territorio metropolitano il primo ecomuseo dedicato interamente all’ambiente acquatico, alla sua biodiversità e importanza per lo sviluppo della vita della provincia.
Valorizzare l’ambiente acquatico, studiarne la natura, esaltarne l’enorme importanza per ognuno dei territori della provincia etnea: sono questi i presupposti che stanno alla base della futura creazione dell’ecomuseo dell’acqua, ideato e voluto dal principale gestore idrico della provincia, Sidra, in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Catania, la partecipazione di UniCT e la Sopraintendenza ai Beni Culturali.
L’ecomuseo sarà costituito non soltanto da uno spazio espositivo, ma anche da un sistema di percorsi situata all’interno dell’area del dissabbiatore della Sidra, nei pressi di Aci Catena, e dai diversi manufatti idrici dell’intero territorio; verranno realizzate alcune “botteghe di lavoro” didattiche. Il museo ricadrà, in tal modo, nei comuni di Aci Catena, Zafferana Etnea, Acireale, Valverde, Aci Bonaccorsi e Aci sant’Antonio. Le acque dell’Etna si dipanano, difatti, attraverso alcune località caratteristiche, quali il Vulcano, per l’appunto, la scogliera acese, la Timpa, le acque termali, i faraglioni di Acitrezza, le grotte di scorrimento lavico situate tra le Immacolatelle e Micio Conti di San Gregorio, senza dimenticare la particolare presenza di acque termali sulfuree note anche ai latini, i quali ne sfruttarono i benefici edificando le attuali terme di Santa Venera al Pozzo di Aci Catena.
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