“L’Università non è soltanto luogo di apprendimento”: ecco il discorso del prof. Faraci rivolto ai laureati in Economia Aziendale.
In occasione del Graduation Day dell’8 marzo 2017, il prof. Rosario Faraci, docente di Economia e Gestione delle Imprese e Presidente del corso di Laurea triennale in Economia Aziendale dell’Università di Catania, ha omaggiato i futuri dottori con una emozionante discorso che mette in risalto l’importanza dei valori umani e dell’amore per la conoscenza.
Il prof. Faraci nel suo insegnamento si è ispirato al progetto culturale Università Capovolta che trae spunto dal movimento di “flipped classroom”, un modello che inverte le canoniche modalità di insegnamento, attraverso l’uso di nuove tecnologie di informazione e di comunicazione, puntando sulla centralità dello studente al quale viene dato modo di seguire lezioni sia in classe che a casa tramite materiali audio-visivi predisposti dagli insegnati.
Le parole del professore, rivolte in origine agli studenti di Economia, sono sicuramente valide per ogni giovane che si trova nella condizione di studente. Ecco la lettera.
E’ tempo di conti e di racconti, cari dottori. Di numeri e di parole. Aziendalmente parlando, tempo di bilancio consuntivo e di relazione sulla gestione insieme. Tra poco cari ragazzi verrete ufficialmente proclamati dottori in Economia Aziendale. Un grande applauso, come è di prassi, accompagnerà la pubblica declamazione del titolo che giunge a conclusione della vostra carriera, unitamente ad un voto che, lo sappiamo bene, non esprimerà mai del tutto ciò che è stato il vostro percorso qui dentro. Ecco, perché, ai conti debbono abbinarsi i racconti. Come in tutte le situazioni della vita, c’è un numero che stabilisce una posizione in graduatoria, un numero che suggella una valutazione finale, un numero che algebricamente è il risultato finale di operazioni di addizione e sottrazione.
I conti sono importanti. Ma sono i racconti che forse dicono di più. Sono i racconti di una esperienza pluriennale, la Vostra, in cui più che i numeri sono state importanti le relazioni. Quelle che avete stabilito coi colleghi e quelle coi docenti. Perché l’Università non è soltanto un luogo di apprendimento di contenuti, ma è soprattutto un flusso costante di relazioni educative e di relazioni fra pari.La relazione educativa fra docente e studente è forte solo quando si nutre di reciproco amore per la conoscenza; si alimenta della passione che il docente sa instillare nei giovani quando insegna, della fame di sapere che lo studente dimostra di avere, a prescindere dal voto, dal numero, dal conto. Qualche esperienza, ne sono sicuro, Vi avrà segnato strada facendo. Poi ci sono le relazioni fra pari, quelle coi colleghi, alcune delle quali vi accompagneranno per il resto della vita, perché è qui dentro che avete fatto nuove conoscenze, nuove amicizie, che sicuramente vi hanno arricchito e fatto maturare come persone. Tempo di conti e di racconti in questa serata di festa che suggella la conclusione dei vostri studi di primo livello universitario. E’ tempo anche di attraversamento interno di grandi emozioni. L’emozione più grande è la gioia di avere al vostro fianco le persone più care, i vostri familiari, che ve ne renderete conto col tempo sono le risorse affettive più importanti che una persona possa avere nella propria vita. (…)Un’altra emozione è la nostalgia, un sentimento che ritorna ogni tanto. E’ nostalgia di non poter avere a fianco stasera persone che avrebbero voluto esserci a tutti i costi, oggi, per gioire loro con voi per il vostro traguardo raggiunto. (…)Un’altra emozione è la delusione. Non la provate in questo momento, ma la sentirete subito dopo. E’ il rimpianto di non avere più vicino a voi questa sera persone che magari avevano fatto un tempo la promessa di esserci oggi in questo giorno di laurea ed invece non ci sono. Ma si sa le promesse richiedono un investimento orientato al futuro e un impegno di commitment molto forte che non tutti hanno la capacità di mantenere, cioè “tenere per mano”. Se dunque loro non hanno mantenuto la promessa, voi almeno avete vinto la vostra scommessa. E siete qui. E infine un’altra emozione. La sorpresa, cioè l’emozione di continuare ad avere al vostro fianco altre persone del vostro “entourage” che magari sono qui stasera con uno spirito diverso da quello che avevano in passato, perché la storia cambia ciascuno di loro e noi tutti attraversiamo la storia; ma queste persone sono qui e per quanto non riusciranno pienamente a manifestarlo sono ugualmente contente del vostro risultato raggiunto. Guardatevi intorno, ne troverete tante.
Mi rivolgo alle famiglie presenti qui stasera. Grazie. Vi ringrazio come Presidente del corso per aver compiuto un atto di fiducia nei confronti della nostra istituzione quando alcuni anni fa, facilitando o assecondando l’iscrizione dei vostri figli ad Economia Aziendale, avete scelto Catania e non un’altra sede. (…)Vi restituiamo questa sera i Vostri ragazzi laureati, non sappiamo se più bravi o meno bravi, più ansiosi o meno ansiosi, più sicuri o più insicuri rispetto a quando misero piede qui dentro, in questa aula magna per la prima volta, la prima ora della prima lezione del primo semestre del primo anno. Sicuramente però ve li restituiamo migliori. Migliori, perché più maturi. Meno ragazzi e più uomini e donne. Migliori perché hanno capito che la vita non può essere tutta “rose e fiori” e che, a cominciare da qui dentro, ci sono prove difficili, ingiustizie, amarezze, paure, rinunce e perdite che vanno affrontate e poi superate o pian piano metabolizzate. E queste esperienze fortificano.
Migliori perché hanno scoperto il piacere, e questo permettetemi di dirlo con una punta d’orgoglio, di vivere una “Università Capovolta” che si sforza di trasmettere loro, oltre ai contenuti e alle conoscenze specialistici, competenze utili per affrontare la vita e l’approccio col mondo del lavoro. Abbiamo un programma ricco di stage, visite aziendali, seminari professionalizzanti, competizioni a squadre per progetti imprenditoriali e start up; e abbiamo dato anche l’occasione ai Vostri figli di scommettersi, di rischiare, di provare a farcela per superare i propri limiti. Questa è “Università Capovolta” che ribalta completamente il modo di insegnare e far crescere gli studenti.
Vi restituiamo i vostri ragazzi migliori perché, con alcuni docenti magari seppur non con tutti, loro hanno apprezzato il valore di una relazione educativa docente-discente che si alimenta di passione per la conoscenza e per le sfide del pensiero, della creatività e dell’intelligenza. Insomma tutto ciò che una grande Università dovrebbe saper fare.