Sono stati trafugati, all’interno della chiesa della Madonna del Carmine di Catania, tre dei quattro putti presenti da tantissimi anni nel cereo dei fruttivendoli, una delle 12 candelore in legno dedicate alla Santa Patrona della città Agata.
Un furto, avvenuto nei giorni scorsi, che ha lasciato l’amaro in bocca tra i fedeli e tra i responsabili della candelora, che hanno subito denunciato alle autorità competenti il misfatto.
Statue di materiale povero come il legno, ma che hanno un valore inestimabile per la loro cultura e tradizione, così come ha affermato lo stesso dirigente del cereo Mario Maniscalco. Lo stesso che ha altresì immediatamente reso noto il problema al comitato dei festeggiamenti Agatini, in previsione di un restauro imminente e che dovrà svolgersi nel caso in cui i putti non venissero restituiti.
Il Cereo dei Fruttivendoli, conosciuto ai più come la “signorina” per il suo movimento e le sue forme eleganti, scandite alla base da 4 artistici cigni. Venne restaurata nel 1959 dall’indoratore Villani con decorazioni in oro zecchino; furono rinnovati totalmente tutti i gagliardetti. Nel restauro l’antico cerone interno venne sostituito con uno in legno più leggero, quello antico si trova ora nella cappella della Madonna in Cattedrale.
Nel 1514 si contavano ben 22 candelore, la prima delle quali in processione era quella dei Confettieri adorna di “cosi zuccarati”; nel 1674 sappiamo fossero 28 mentre agli inizi del ‘900 se ne contavano 13. Oggi sono 12 in totale, con l’introduzione dell’ultima arrivata candelora Villaggio Sant’Agata, pesanti dai 400 ai 900 chili e portate a spalla, a seconda del peso, da 4, 8, 10 o 12 uomini.