Oggi il Centro Italia si è svegliato tremando. Una prima scossa è stata avvertita intorno alle 7.40, l’epicentro è stato individuato a pochi km da Norcia, con intensità di 6.5 della scala Richter, più forte dei precedenti terremoti di Aquila e Amatrice.
È iniziata la conta dei danni al confine tra Umbria e Marche, dove finora ci sono diversi feriti, ma per fortuna pare che non ci sia nessuna vittima. A vivere l’emergenza terremoto sono anche gli studenti fuori sede, tra cui tanti meridionali che hanno scelto di studiare e vivere tra Perugia, Macerata e Camerino.
“La cosa peggiore è quando dormi – ci spiega Federica, laureata all’Università di Catania e adesso studentessa nell’Ateneo di Macerata – stamattina, al momento della scossa, io non riuscivo a capire nemmeno che ora fosse. La scossa di oggi è durata molto di più rispetto a quella di mercoledì. All’inizio tremava solo un po’ il letto e non pensavo fosse grave, poi dopo abbiamo avuto il tempo di alzarci e di comprendere che la situazione era diversa, si trattava di una scossa forte. Siamo usciti immediatamente fuori, per fortuna io mi trovo a piano terra, ma ancora da fuori vedevamo tremare tutto. Tutta la gente si è riversata per strada, molti stanno facendo già le valigie per andarsene. Gli anziani, soprattutto, dormono in auto di notte. Noi siamo giovani e abbiamo i nostri tempi di reazione, ma gli anziani non hanno le nostre stesse possibilità di mobilitazione”.
Sono ore di paura e confusione. Alcuni tra gli studenti fuori sede hanno già preparato i bagagli e sono tornati a casa durante la settimana. Ma ci sono ancora tanti ragazzi che hanno deciso di restare, di cercare di portare a termine gli impegni quotidiani universitari.
I ragazzi cercano di organizzarsi, di darsi una mano gli uni con gli altri e, soprattutto, si evita di restare da soli. Come Lidia, anche lei laureata all’Università di Catania, che ha abbandonato una tra le residenze universitarie di Macerata e si è trasferita da Federica, per affrontare insieme la situazione.
“Alcune mie colleghe pugliesi sono già tornate a casa – ci racconta Federica – Alcune di queste abitano al sesto piano, in caso di emergenza avrebbero difficoltà a raggiungere velocemente il piano terra per uscire.
Io al momento penso che non tornerò a casa, Macerata per ora non ha avuto danni gravi. E ci hanno detto pure che dobbiamo abituarci a queste scosse. Devo completare un mese di tirocinio e non mi va di rifare tutto da capo, anche se i miei genitori mi hanno consigliato di tornare a casa. Mercoledì è stato tremendo, ci sono state due scosse a distanza di un’ora e c’era anche il temporale, mi sono sentita in un altro mondo, in un’altra dimensione. Era come se il tempo non passasse mai. Oggi siamo più consapevoli, ma non ci aspettavamo chiaramente un’altra scossa come quella di stamattina”.
“Noi al momento dormiamo vestite – conclude – con le scarpe vicino al letto e un trolley con le cose essenziali. In caso di emergenza andremo via”.
Fonte foto: repubblica.it